(di Red) – Il consigliere comunale Andrea Di Martino, provando a vestire i panni del “professorino”, si è attivato per far notare un presunto ed elevato costo del compenso del Liquidatore della partecipata Sint, e borioso prova a tuonare: «Ieri la Giunta ha approvato il Bilancio consolidato del comune. Leggendo un po’ cifre e numeri, mi è saltato all’occhio questo nuovo costo per la Sint società in liquidazione, proprietaria del patrimonio Termale. 31.230 euro per 4 mesi di attività. Da settembre 2018 a dicembre 2018. Circa 8.000 euro mensili il compenso che il dott. Sica, nominato da Cimmino, percepisce. Che se li rapportiamo ad un anno sono circa 96.000 euro che pesano sulle tasche dei cittadini stabiesi. Come se non bastassero i milioni di euro già sprecati in questi anni per tenere in piedi un carrozzone clientelare. Si consolida ancora di più la mia idea che il pubblico deve tenere lontano le mani dalle Terme. Ci vuole un privato che sappia curare il tesoro di Stabia che la politica ha dilapidato. I 90.000 euro si aggiungono ai 20.000 che butteremo per pagare l’ennesimo consulente che ci dirà l’ennesima baggianata sulle collaborazioni impossibili tra pubblico e privato. Per la modica cifra di 110.000 euro. Insomma caro Sindaco e caro Sica cercate di fare presto e bene il vostro lavoro che già ci siete costati troppo per non far nulla». Non si è fatta attendere la replica da palazzo Farnese. Infatti, la precisazione arriva direttamente dall’assessore al Bilancio ed alle partecipate, Stefania Amato, che replica in maniera dura e precisa alle accuse mosse dal consigliere comunale di opposizione, Andrea Di Martino. «Il compenso del commissario liquidatore di Sint non è fisso ma è calcolato in base a parametri definiti dalle normative vigenti ed è stato applicato con tariffa media, tenendo conto degli attivi di Sint (fitto dei campi da tennis e introiti del parcheggio di viale delle Puglie) e delle passività iscritte a bilancio. Con il commissario liquidatore – prosegue la delegata della giunta Cimmino – è stato avviato un lavoro mirato ad evitare la svendita del patrimonio immobiliare di Sint per poi costruire un percorso per la gestione privata delle Terme di Stabia. Il consigliere Di Martino intanto definisce Sint un carrozzone clientelare. Bene. Lui che ha vissuto da protagonista le passate amministrazioni potrebbe darci una mano a ricostruire quel giro di clientele a cui oggi fa menzione, considerando che l’attuale amministrazione ha ereditato una società già praticamente messa in liquidazione» ha quindi concluso la Amato. Una lezione impartita con garbo, classe e competenza, da chi lavora incessantemente al fine di porre rimedio alle “Boutade Amministrative” derivanti dall’incapacità ed inettitudine amministrativa delle amministrazioni di centrosinistra che hanno preceduto il governo Cimmino.

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