(di Red) Per voi parlano le scie di sangue. Per voi parlano gli atti prodotti dagli inquirenti in relazione alle attività amministrative da voi innescate. Per voi parlano la codardia e i fallimenti di ben due sindaci che hanno infilato la città nel baratro. Stravagante questo PD, che ragiona e pontifica come se non avesse mai governato questa città. Fino all’altro ieri, erano loro ad avere le redini su tutto. E le “mani in pasta” dappertutto.
Per 20 anni il centrosinistra ha divorato la città, ha distrutto la sua identità industriale, le tradizioni, il lavoro. E ben due consiglieri comunali sono rimasti, purtroppo, sul selciato. Una pagina buia, una ferita ancora aperta, che il PD finge di dimenticare, assetato com’è di quel potere che oggi, finalmente, i cittadini hanno deciso di sottrargli dopo decenni di disastri, spartizioni e cambiali.
Bizzarro davvero, questo PD. Riesce persino a spalare fango su quell’imprenditoria che lo ha affiancato e sostenuto nel 2016. E lo sa bene qualche ex assessore di fine anni 80’ con delega alla nettezza urbana, che già in passato ha avuto guai con la giustizia, condanna a tre anni con il patteggiamento, e che oggi risulta invischiato nel processo Olimpo, insieme al suo “Capo paranza” e sodale boschese pur non ricoprendo alcun ruolo politico istituzionale in città. Lo sa molto bene un ex sindaco eletto con consensi bulgari in tutti i quartieri della città. Un ex sindaco che, molto spesso, dichiarava di sentire il fiato della camorra sul collo, un ex sindaco che la camorra l’ha fatta entrare persino nel suo ufficio, pur disponendo di una segreteria con tre vigili urbani, e che non ci ha pensato minimamente a chiedere la commissione d’accesso.
Le vostre lezioni di moralità riservatele ai pochi che ancora vi credono. Siete l’emblema del fallimento. Chi non ricorda quel sindaco che promise di rilanciare le Terme che il nonno aveva fortemente volute, salvo poi chiuderle definitivamente appena pochi mesi dopo? Quello stesso sindaco mandato a casa da una cospicua parte del PD, un partito che si sgretola e si ricompatta ad intermittenza solo per meri scopi personali. Quello stesso sindaco che all’epoca nominò la sua “testa di legno” alla guida della Sint, riconfermato dal successore al fine di realizzare i soliti giochetti di prestigio, il cui esito oggi è sotto gli occhi di tutti. Incapaci e mendaci, i vostri tentativi di spartirvi gli immobili delle Terme sono costati la poltrona ad un vicesindaco che ancora oggi prova, forse vanamente, a condividere le merende con voi. E avete anche la faccia tosta e la pretesa di darci lezioni. Tornate nelle vostre tane, oggi non c’è più spazio per chi ha depredato la città di tutto, dignità compresa. Non c’è più spazio per le pantegane, è ormai partita la derattizzazione.
Lista Cimmino Sindaco

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