(Red) – Dopo mesi di confronti e serate trascorse intorno ad improvvisati quanto immaginari tavoli politici, a mò di “scappellamento a Csx con spruzzate di moderatismo e lampi di centrismo”, è semplicemente bastato che, sullo scenario politico stabiese, il Cdx lasciasse filtrare l’ipotesi della candidatura di Luigi Bobbio per scatenare una tempesta politica che ha letteralmente stravolto posizioni, alleanze e  coalizioni in corso di allestimento sin dal mese di agosto dello scorso anno. Appena una settimana fa, nella ex-città delle acque, si assisteva ad uno spettacolo politicamente penoso, volendo usare un eufemismo, con coalizioni che sulla scorta della famigerata tela di “Penelope” nascevano di giorno per essere disfatte di notte. Infatti, al netto della coalizione di Cdx ( costituita dai tre partiti canonici di F.I, FdI e Lega, e da ben tre liste civiche storicamente legate a questa alleanza), tanti aspiranti sindaci sono fioriti e sfioriti nell’arco di questi 8 mesi, ma il primo uomo politico che si è attivato nel tentativo di occupare l’ampio spazio venutosi a creare, a seguito dello “Scioglimento Politico” dell’Amministrazione Comunale per “presunte infiltrazioni camorristiche”, è stato lo scafato ex- sindaco Salvatore Vozza; “animale politico” di antica formazione, un politico sempre sul pezzo e famoso per il suo ineguagliabile primato di “ammazza sindaci” stabiese con un titolo conquistato sul campo a seguito del lungo elenco di primi cittadini mandati a casa anzitempo: un prestigioso elenco di nomi illustri che annovera tra le sue fila la Salvati, Bobbio, Cuomo, Pannullo e Cimmino. L’impegno profuso è stato meticoloso, costante e, alla lunga, ha dato i suoi frutti ponendolo nelle condizioni di orientare e “governare”, in particolare in questi ultimi due anni di sospensione della democrazia partecipata, il dibattito politico in città. E’ partito da solo, nel percorso che porta alle elezioni dopo lo scioglimento, ed ha rappresentato per lungo tempo una “voce che gridava nel deserto” alla ricerca di adesioni e sostegno sino a quando, all’esito della sentenza del Consiglio di Stato, l’ambiente politico stabiese ha ricominciato a prendere vita e forma con la proposizione del piddino Elefante, attraverso una candidatura nata dai “Tre amici al Bar”, con la designazione del dott. Coppola per una candidatura sbocciata e sostenuta da professionisti e medici in sinergia con civiche del mondo centrista e infine, a completamento dello scenario politico generale, la nascita di una formazione di moderati che registrava la presenza di gran parte di componenti ex-sostenitori di Di Martino, sconfitto al ballottaggio del 2018, con Alfano neo-leader indiscusso. In definitiva si era delineato un panorama molto articolato e frammentato, in particolare nel centrosinistra, che lasciava presagire una competizione con ben 5 candidati, sostenuti da altrettante coalizioni, alla poltrona più alta di Palazzo Farnese, evidenziando in tal modo una profonda lacerazione interna ai Dem condita da fratture personali e politiche al limite dell’insanabile con ricaduta nell’arco dell’intero centrosinistra storico cittadino. Un percorso lungo ed irto di insidie è stato quello del PD che, attraverso la mortificazione politica della propria classe dirigente, ha dovuto ricorrere al Commissariamento del Circolo locale con la designazione di Francesco Dinacci, presidente metropolitano dei democratici. Una rivoluzione vera e propria, scoppiata a circa 20 giorni dalla presentazione delle liste, si è immediatamente materializzata dopo la semplice ipotesi di Bobbio, quale candidato del Cdx stabiese, circolata in città da appena qualche settimana. E’ accaduto di tutto, infatti: «All’ordine Facite Ammuina, tutti coloro che stavano a prua sono andati a poppa e quelli stavano a poppa sono andati a prua; quelli a dritta sono andati a sinistra e quelli  che stavano a sinistra si sono precipitati a dritta; tutti quelli sottocoperta sono saliti sul ponte, e quelli che si trovavano sul ponte sono scesi sottocoperta, passando tutti per lo stesso boccaporto; chi non aveva niente da fare, si è dato da fare qua e là con bacchette sfuse e pacchetti.» Il risultato? Basta guardare il nuovo scenario che si è andato configurando nel Csx con il diktat impositivo di Vicinanza, candidato di espressione PD prima regionale e poi nazionale, nome pescato nel cilindro da Nello Mastursi, potente “Cacicco” regionale deluchiano, che in un solo colpo si è liberato di una dirigenza debole e incapace riuscendo ad imporre, allo stesso tempo, il designato dalla “Nomenklatura” a tutela del proprio disegno politico e diligente garante della esecuzione dell’opera del “Sottopasso” di via Cosenza che di certo sarà realizzato in caso di vittoria della propria coalizione. Peccato che Vozza, nella certezza della designazione di Bobbio quale candidato Sindaco del Cdx, abbia deciso di abbandonare le proprie aspirazioni alla candidatura di Sindaco al solo pensiero di dover affrontare il duello con lo “Sceriffo” rischiando di dover subire un’ulteriore e pesante sconfitta modello 2010, motivo per cui ha scelto di cedere il campo all’esperto ex-direttore, aderendo al grande campo largo di patate e friarielli ideato e realizzato dal nocivo Chef che tanto ama cucinare questi ortaggi in versione “Gourmet”. Ma non dovevano essere limitate le adesioni delle civiche improvvisate al fine di evitare inutili carrozzoni pericolosi e nocivi alla governabilità? Si attendono risposte esaustive!  

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