(di Red) – Una storia che sta diventando appassionante, quella di un presunto contenzioso che si sarebbe acceso tra l’associazione Ipiemme ed, a detta di qualche eminente collega della carta stampata, alcuni “Manganellatori mediatici al servizio del Regime”. Proviamo insieme a capirci qualcosa in più in questa storia che, a quel che appare, vorrebbe far passare per vittime sacrificali i soci “lavoratori” di questa associazione che opera sul territorio stabiese da sempre. Questa compagnia, la Ipiemme, ottenne nel 2013, attraverso l’amministrazione Cuomo, la disponibilità in comodato d’uso gratuito alcuni locali alla Reggia di Quisisana, una disponibilità che prevedeva anche l’accollo per l’Amministrazione stabiese, e quindi per i cittadini, delle spese relative alle diverse utenze che attengono lo svolgimento di un’attività culturale afferente al notevole patrimonio di pupi e marionette che suscitano interesse e curiosità di una vastissima platea di bambini e adulti. Pertanto, in tutti questi anni, questa benemerita associazione “senza scopo di lucro” non ha mai versato un euro nelle casse comunali pur godendo di una location eccezionale, per posizione e prestigio, oltre ad altri oneri connessi e necessari per lo svolgimento delle attività promozionali e di spettacoli messi in scena per soddisfare il fine palato di giovanissimi studenti delle elementari del comprensorio stabiese nonché della regione Campania tutta. Tanto fino al 05 giugno 2018, quando con missiva prot. 2880 avente oggetto la “Regolarizzazione utilizzo dei locali dell’ex Casinò Reale del Quisisana” ed,a firma del Commissario Prefettizio, dott. Gaetano Cupello, indirizzata al Dirigente Giovanni Miranda che testualmente recitava:” Si fa seguito alle precise disposizioni e corrispondenza relativa all’oggetto. Al riguardo si deve rilevare che non è ancora pervenuta da parte della S.V., alcuna comunicazione relativa alla esecuzione degli adempimenti inerenti la procedura di sgombero sia dei locali occupati dalla “Compagnia degli Sbuffi, ovvero di sottoscrizione del contratto di locazione con l’Ente Parco dei Monti Lattari, preannunciato nella nota della S.V.Prot. n°22095 del 08/05/2018. Ciò premesso, si dispone che siano adottati, ad horas, i provvedimenti di sgombero nei confronti di entrambi i soggetti, qualora non si addivenga immediatamente alla firma dei contratti”. Salvo poi un appunto, scritto a mano dal destinatario in oggetto, che impartendo disposizioni al geometra Schettino sempre testualmente recitava: “ Procedere urgentemente con ordinanza di sgombero Compagnia degli Sbuffi e trasmettere bozza contratto, previo acquisizione, all’ufficio patrimonio di idoneo documento, all’Ente Parco”. Qui inizia la storia del contenzioso tra la Compagnia degli Sbuffi, fatti di nervosissime reazioni, e l’amministrazione comunale( si badi bene quella che tutela gli interessi degli stabiesi) dove i “presunti manganellatori di regime” non compaiono né entrano in scena, poi una chiara e lampante omissione di doveri d’ufficio venuti meno attraverso uno strafottente disinteresse di Miranda e del dirigente al Patrimonio che, attraverso la massima “S’addà addurmi a criatura”, hanno lasciato trascorrere ben 12 mesi. Oggi si accusa chi chiede, in modo sommesso, informazioni nel merito, e ben sapendo che l’affidamento diretto per contratto può essere concesso per un solo anno, considerato che bisogna promuovere un bando pubblico di affidamento dei locali, si tenta di trovare un escamotage “mirande” a poter fruire dell’agevolazione a pagare in ben 72 rate, così come da regolamento, al fine di poter strappare a “prezzo stracciato” un contratto di fitto di 6+6 per poter svolgere attività che, senza alcun risentimento, risultano essere a pagamento con tanto di promoter in giro per la regione in cerca di prenotazioni per assistere agli spettacoli. Per adesso, e solo per adesso, ci fermiamo qui, salvo poter in seguito dare cenni di ulteriori approfondimento della complicata vicenda. Ne corre l’obbligo, o no?

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