(Red) – In questi ultimi giorni si è abbattuta una tremenda bufera sul comune di Torre Annunziata con precise e pesanti accuse da parte degli inquirenti, nei confronti di politici e professionisti indigeni,  che vanno dal traffico di influenze, corruzione e concorso esterno in associazione mafiosa; una situazione particolarmente esplosiva che ha dato luogo al blitz delle forze dell’ordine, sotto l’egida della DDA, arrivato proprio nel momento in cui stava per aver luogo una seduta del Consiglio Comunale. Secondo gli inquirenti, sarebbe emerso un consolidato sistema che, a quanto pare, andrebbe ben oltre le “classiche” mazzette al punto che l’ex Senatore  Lorenzo Diana, per alcuni mesi assessore nella giunta di Ascione, ha così commentato: “E’ un sistema di gestione della ricchezza che viene dal denaro pubblico, oltre che dalle attività criminali. In questo sistema è fisiologico mettere le mani sul Comune”. Una risposta secca e molto precisa che racconta in un “telegramma” la gravissima situazione creatasi negli anni nella macchina amministrativa oplontina. “Avvisi di garanzia con la pala e – continua l’ex senatore – si ha l’impressione che la giunta continui a restare sulle proprie sedie come se volesse garantire qualcosa che porta con sé un senso di fetore. Sembra che non abbiano nemmeno la libertà di scegliere una conclusione che oggi sembra assolutamente necessaria” ha concluso Lorenzo Diana riferendosi chiaramente alla mancata scelta di rassegnare le dimissioni. Una firma falsa, apposta a una delibera comunale, sarebbe la molla che ha determinato l’inizio del terremoto istituzionale in quel di Palazzo Criscuolo, ma questo non sarebbe altro che la ciliegina sulla torta a coronamento di un lavoro di intelligence che ha scoperchiato un’ormai stracolmo vaso di pandora dai contenuti tutt’altro che rassicuranti, tanto secondo le dettagliate relazioni degli uomini della Procura Oplontina. Uno scenario da “Fort Apache” che, a nostro sommesso avviso, a breve riserverà sicuramente altri sviluppi, tanto che in questo scompigliato canovaccio siamo riusciti ad intercettare, e leggere, anche una “sontuosa” dichiarazione di Sandro Ruotolo, riapparso dopo la scivolata su Castellammare a seguito di un’interrogazione mirata solo ad infangare la città e gli stabiesi, che a proposito dei fatti di Torre Annunziata si è “spossato” al punto da chiedere semplicemente le dimissioni di Ascione attraverso l’autorevole promulgazione di uno striminzito documento fiacco, ed a tratti stremato, dove non ha ostentato né il tono né la forma usata per la diversa situazione amministrativa esistente nella città delle acque.  Due pesi e due misure, come del resto nella profonda “cultura” di questo “senatore per caso” che, manipolato e compulsato da un gruppetto di uomini della sinistra, quelli che gli hanno consentito di essere eletto da un ristretto manipolo di condominii di Secondigliano, rende i propri servigi alle strumentali necessità della propria parte politica e non certamente del Paese. Immaginate se tutto quello che è accaduto a Palazzo Criscuolo fosse accaduto nella “tanto vituperata Castellammare”? Provateci cari cittadini stabiesi, tanto non costa nulla, e vi accorgerete che i toni usati sarebbero stati sicuramente molto diversi; del resto basta rileggere le interrogazioni prodotte da questo “signore” sul conto di Castellammare e troverete materiale sfuso ed a pacchetti per ottenere una risposta molto precisa quanto esaustiva!

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