(di Carlo Carrillo) – Una visita annunciata, quella del ministro Sergio Costa, sulla griglia della foce del Sarno, un impegno assunto appena quindici giorni fa in quel di Scafati dove, a seguito di una marchetta organizzata da un gruppo locale di penta stellati, il Ministro per l’ambiente si trovò impelagato in un assemblea grillina travestita da “conferenza stampa”. Il tentativo di far passare le loro assemblee pubbliche per “conferenze stampa”è diventato ormai un classico dei “grillonzi” della politica campana, ed eccoli che, anche in questa occasione, hanno tentato di mettere il cappello a cinque punte anche su questa visita istituzionale del ministro per l’ambiente, il generale dei carabinieri Sergio Costa. Ma questa volta, per loro sfortuna, a mettere al riparo il ministro è stato proprio l’ufficio stampa del ministero che, a differenza dal virtuale mondo grillonzo, conosce fin troppo bene la differenza tra una conferenza stampa ed una pubblica assemblea. Ma al netto di ciò, è interessante far conoscere ai cittadini, ed ai nostri assidui lettori, la vera motivazione che ha portato il generale a visitare la griglia della foce del Sarno che, per ironia della sorte, si trova nel territorio di Torre Annunziata anche se solo per pochi decine di centimetri. Invero, in quella nefasta domenica di quindici giorni orsono in quel di Scafati, nel mentre si svolgeva una pubblica assemblea, nella sala parrocchiale del paese, fece irruzione il nostro grande Genny Manzo che, approfittando dell’atmosfera tutta latte e miele dei novelli cavalli di parata del cambiamento, riuscì ad attirare l’attenzione del tavolo di presidenza, in particolare poi del ministro Costa, sulla problematica che affligge la foce del Sarno, quale “Capolinea” dell’irrefrenabile portata del fiume con il suo carico di veleni invisibili ed ingombranti, da ormai ben quarant’anni. La reazione della “selezionata” platea fu quella di storcere il naso davanti alla cruda verità rappresentata dalle parole del nostro coraggioso giornalista, ma quelle frasi non sfuggirono(virgole comprese) ad un uomo che nella sua carriera lavorativa ha speso vita ed energie per combattere quei reati che, in modo perentorio, emergevano dalla denuncia di Genny. Sic et simpliciter, il generale, senza scomporsi più di tanto, contatta il giornalista e gli fissa un appuntamento sulla griglia della vergogna per la mattinata di oggi e, nonostante le forzature di un movimento di “cazzari” è venuto ed ha assunto impegni veramente seri rinunciando, tra l’altro, a partecipare al teatrino della politica organizzato al Montil nel vano tentativo di mettere il proprio cappello sulla visita alla griglia. Un ministro coi fiocchi, un tecnico molto operativo che ha dimostrato di saper affrontare i problemi veri, quelli che determinano morti e malattie, con il piglio giusto e con la determinazione necessaria. Ad attenderlo le massime autorità del territorio che, sotto la sapiente regia della polizia di Stato, ha registrato la presenza del Comandante dei Carabinieri, del comandante delle Fiamme Gialle, del Comandante della Capitaneria di Porto di Castellammare e del Comandante della Polizia locale. A fare gli onori di casa, al ministro in visita, per la parte stabiese il Sindaco Gaetano Cimmino mentre degli altri due sindaci del territorio circostante, Torre Annunziata e Pompei, nessuna traccia, e volendo parafrasare l’espressione di un noto ex direttore del Tg4 oggi si potrebbe pacificamente affermare che, questi ultimi due sindaci, siano perfettamente in linea con quella famosissima e pacchiana affermazione che volendo possiamo brevemente sintetizzare in:”Che figura di M…..da”.

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