(di Red) Ormai c’è un settore della pubblica amministrazione nel nostro comune che va da se. Fa il bello ed il cattivo tempo. Usa regole e metodi ed aggiudicazione delle gare di dubbia trasparenza facendone uscire vincitori sempre soggetti riconducibili ai soliti noti. Il caso eclatante e” l’ultimo atto di liquidazione ad una società cui addirittura è stato annerita la sede legale. Ebbene, alla luce dell’atto di liquidazione n.113 del 16 maggio 2019, ulteriori 3500 euro circa, si rimane sempre più sconcertati:
un atto di liquidazione dovrebbe essere preceduto da un decreto di aggiudicazione e non solo da una determina la n.57 del Maggio 2018 richiamata ma che di per se prenota la spesa e non la impegna. Ma vi è di più, il dato politico è sempre lo stesso, si può mai derogare al codice degli appalti e alla linea guida Anac n° 4 dove nello specifico per affidamenti di forniture e servizi informatici c’è per le PA il passaggio obbligato di utilizzare le convenzioni mepa? Nella fattispecie le convenzioni mepa attive sono sia per le forniture hardware sia per le reti lan e fornitura software. 
Guarda caso il comparto che ne occupa è sempre quello relativo a materiale informatico e tecnologico. Una spirale senza uscita, un buco nero nel quale nessuno può entrare a dispetto della libera concorrenza e dalle regole del gioco a cominciare dalle convenzioni Consip. Una isola “infelice” nell’ente che non ha colore politico ma solo un intreccio di interessi tra chi “determina” e il gruppo che ne beneficia.          

Francesco Iovino capogruppo PD

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