(di Redazione) – Una guerra infinita è quella che si combatte ormai da anni tra chi, preposto al prelievo ed al conferimento dei rifiuti e cittadini che ancora non riescono ad uniformarsi al rispetto della calendarizzazione afferente il deposito dei rifiuti, non ottiene ancora di poter allinearsi ed interfacciarsi in una sinergia che potrebbe apportare sicuramente benefici a tutta la città, sia dal punto di vista dell’impatto visivo che sotto l’aspetto ambientale. Tanto accade ancora nella città delle acque, senza soluzione di continuità. In alcuni quartieri stabiesi e, quello che maggiormente preoccupa in alcuni parchi ospitanti centinaia di nuclei familiari oltre che di alcuni rappresentati istituzionali di varia estrazione politica, accade che si ritrovano cumuli di spazzatura, spesso non differenziata, ammassata così come dimostrano ampiamente le foto a corredo. Una città che ancora si agita in una percentuale di differenziata che si aggira intorno al 51%, a due anni ormai dall’affidamento ad AMT e nonostante che, nel capitolato e relativa offerta tecnica che ha determinato l’appalto, la previsione per la differenziata puntasse ad una percentuale molto, ma di molto, più alta. Nel frattempo la consegna dei Kit di buste continua a rimanere al palo, in quanto la maggior parte dei nuclei familiari stabiesi è costretto a fare i conti con la difficoltà di portarsi all’isola ecologica di Fondo d’Orto, con consegne che non sfiorano nemmeno il 30% degli aventi diritto al Kit. La task force messa in campo dall’amministrazione Cimmino, nel frattempo, sta svolgendo un ottimo lavoro e la speranza di tutti gli stabiesi è che questa azione sul territorio possa, in maniera efficace, servire da deterrente affinchè Castellammare sia finalmente additata ad esempio tra i comuni ricicloni della nostra regione.   

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