(di Carlo Carrillo) – Appena il 10 marzo u.s. scorso l’ex sindaco di Castellammare, Antonio Pannullo detto anche “Tonino il Lampo” per via della sua veloce e fugace apparizione a palazzo Farnese, che, dopo aver diramato uno scoppiettante comunicato stampa al fulmicotone nei giorni precedenti la “Waterloo” del 4 marzo, si è lasciato “andare” rilanciando, sulla vicenda Terme, il seguente “disarmonico” comunicato:

“Apprendo con sommo dispiacere che sebbene il progetto del rilancio del Termalismo vada avanti sulle linee guida approvate dalla nostra amministrazione, tuttavia i lavoratori di Terme restano ulteriormente penalizzate. Nessuna clausola sociale nessun percorso di salvaguardia nessuna tutela nessun paracadute. Il rammarico è grosso. Con tanti di loro avevamo lavorato vagliando una serie di ipotesi anche raccogliendo suggerimenti giurisprudenziali e di indirizzo Anac che quantomeno salvaguardasse l’occupazione se non le mansioni e le qualifiche. Il mio è un chiaro segno di dolore così come sono seriamente preoccupato per la approvazione della convenzione con la Soprintendenza per la Reggia Di Quisisana. E’ evidente che questo è il prezzo da pagare rispetto alla dabbenaggine di chi ha voluto lasciare una città senza governo”.
Molto inquietante questo repentino cambio di direzione, vista la particolare verve con la quale aveva trattato il tema nella sua piccante risposta ai consiglieri di centrodestra che, avendo richiesto il temporaneo congelamento del bando alla gestione commissariale, miravano ad aprire un tavolo con lo stesso Cupello, di concerto con le forze sindacali e politiche della città, onde poter rappresentare la necessità di inserire nel bando un paracadute necessario per salvaguardare le tanto bistrattate maestranze termali. Ma Pannullo, che aveva assunto precisi e particolari impegni in questa direzione con il lavoratori, dopo la “Sceneggiata” preelettorale, dimostrando di contare ben poco rispetto al Vanacore, che pure aveva voluto confermare nel ruolo di A.U., ha mostrato per intero il suo reale “peso politico” nella definizione di una vicenda che oggi, alla luce della pubblicazione dei TRE Bandi, determina pensieri veramente inquietanti rispetto alla fine del Termalismo, configurando uno scenario che sembra davvero privilegiare “Quelle sale oscure e coni d’ombra somministrati alla città da chi non vuole sicuramente bene a questo territorio”. Ah saperlo!!!







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