(di Genny Manzo) Una città saccheggiata a causa di quasi 10 anni di immobilismo politico, e di guai, rimbalzati per la maggior parte nel campo del Partito Democratico dell’ex sindaco Cuomo e dell’ex sindaco Pannullo sfiduciati dopo pochi anni a palazzo Farnese. A questi ultimi due, sfiduciati dalle rispettive maggioranze politiche, è toccato di governare negli anni più bui, ossia quelli del dissesto e della gestione del dissesto, in prosieguo di trenta anni di guai politici. Due amministrazioni che, nei fatti, ad ogni cosa pensassero o decidessero di toccare conduceva alla chiusura o al fallimento per vie civili con risvolti talvolta penali. Centinaia e centinaia di lavoratori sedotti – con ottimo clientelismo, del quale il PD cittadino resta sempre il gran maestro – nonostante tutto, et voilà! Questa è la Castellammare di Stabia attuale. Se pensassimo di fare solo un paragone con un corpo esposto ad una obesità gravissima: cosa pensate che potrebbero mai rappresentare poche decine di chilogrammi persi dalle centinaia e centinaia che costituiscono un corpo gravemente sproporzionato in massa? Ecco. Lo sforzo dell’amministrazione Cimmino fa proprio il conto con la bilancia dei guai commessi nel passato: quando si pensava solo a riempire la pancia; fare dell’ottimo e sano clientelismo senza pensare al domani. E oggi, che quel domani è arrivato anche per il centro antico si soffre e si reclama per caditoie pulite ed efficienti, ma nessuno profferì parola alcuna quando l’amministrazione Pannullo, ad esempio, decise così, dalla sera alla mattina, di azzerare il fondo previsto di euro 70mila per destinarlo magari a qualche evento fantasma della “premiata ditta del torrone” sammaritano. E allora bene fa il sindaco Cimmino, politico esperto, navigato ed ottimo ingegnere, a continuare ad usare la perseveranza, lo scaletto e la livella per pianificare interventi che non siano semplici e temporanei correttivi, questa è la differenza tra amministrare con la programmazione ed impastare casatielli.

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