(Red) – Un patto “sinistro” con i signori del racket. Questo emergerebbe nel quadro delle relazioni che il clan di Ponte Persica avrebbe intrattenuto con alcuni rappresentanti della classe politica stabiese, legati alle amministrazioni di centrosinistra al contrario di quello che artatamente qualcuno ha strumentalmente fatto circolare di recente. Uno scenario inquietante, legato a doppio filo all’inchiesta che la Dda di Napoli sta mettendo in campo nell’ambito dell’attività investigativa avviata attraverso l’ascolto delle intercettazioni. Due ex consiglieri comunali, uno radicato nel centrosinistra e un altro candidato un anno fa col centrosinistra e non eletto, avrebbero avuto, secondo quanto trapelato, un ruolo importante nel fornire informazioni e nel tessere relazioni con la cosca dei Cesarano. In base alle indiscrezioni raccolte dalla nostra attenta redazione, emergerebbe uno scenario decisamente complesso ed intricato, con il coinvolgimento di due ex consiglieri, un piddino doc e una new entry sinistroide. Il primo, storica figura del centrosinistra e consigliere durante l’amministrazione Cuomo, risulterebbe possessore di ben tre schede telefoniche e nell’ultimo anno sembrerebbe coinvolto anche in altre delicate vicende giudiziarie. Il secondo invece si è candidato in una coalizione targata PD appena un anno fa, manifestando apertamente la sua collocazione politica attuale, e pertanto in netta antitesi con il centrodestra. Quindi ben due ex consiglieri di centrosinistra, che avrebbero svolto la loro attività in assise comunale proprio nel periodo in cui sarebbero stati intercettati in qualità di presunti informatori del clan. Proprio in quel centrosinistra che spesso si erge a paladino della buona amministrazione, confondendo evidentemente gli interlocutori di cui avvalersi per costruire un percorso virtuoso per la città. Un’onda anomala che ha inquinato la città per almeno un decennio, attraverso l’istituto della “mistificazione seriale” della realtà. “Relazioni pericolose” che hanno inutilmente tentato di nascondere sotto il tappeto. Una vicenda che porta alla mente un celebre gioco da tavolo, denominato “Indovina chi?”, che attraverso un indizio per volta conduceva alla scoperta della verità, per esclusione. E dunque chi saranno mai i protagonisti di questa inquietante storia? Ah, saperlo!

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