(Red) – Un violento attacco politico è stato sferrato, attraverso un comunicato stampa, dai residuati del PD cittadino ed indirizzato alla Lega di Salvini. Il cappello del documento, dedicato all’analisi politica dell’avanzata leghista, che in pratica manifesta la pretesa presunzione di voler spiegare, ai cittadini stabiesi, la logica della strategia Salviniana utilizzata con la legittima aspirazione di poter assurgere a catalizzare sul proprio progetto politico simpatie e voti degli elettori. Mai hanno fatto un briciolo di autocritica sul loro operato, eppure hanno governato il paese dal 2013 a tutt’oggi, tranne la breve parentesi del contratto annuale stipulato tra i gialloverdi, e non ci risulta che mai abbiano riconosciuto la responsabilità di aver perso i contatti con la realtà del paese, con quei ceti che pensavano di poter rappresentare solo in nome della divina investitura, per non parlare poi nella gestione del governo cittadino nel corso del quale, e per effetto dei loro “disagi” interni, sono riusciti a mandare a casa anzitempo ben due sindaci, entrambi piddini, con motivazioni diverse ma legittime figlie dell’arrogante e tracotante voglia di esercitare il potere in maniera clientelare ed esclusiva. Appena venti mesi fa il partito del “comico” faceva girare, tra gli altri, un particolare manifesto che, abbiamo scelto quale foto a corredo del pezzo, invitava gli elettori a votare per i pentastellati attraverso gli esempi di una serie di combinazioni che, avendo la presunzione di leggere la politica in maniera bizzarra, avrebbero dovuto dimostrare che solo votando “Grillonzo” l’elettore avrebbe risparmiato la possibilità di passare per “Stronzo”. Oggi, alla luce degli accordi settembrini, PD e 5S sono alleati in una compagine governativa che nasceva, a loro dire, sulla scorta di due particolari ed inevitabili esigenze; la prima era rappresentata dalla necessità di scongiurare l’aumento dell’IVA, mentre la seconda da quella di far ritornare alla propria centralità il parlamento in nome di una rinnovata esigenza di democrazia nel nostro paese. I risultati? Il temporaneo rinvio di un anno del problema IVA e la negazione della possibilità di un confronto dialettico in parlamento sulla Legge di Stabilità passata in Senato, attraverso l’approvazione di un maxiemendamento che ha stroncato il confronto, creando in tal modo i presupposti per “inventarsi” ulteriori tasse che andranno a ricadere in capo al commercio ed ai cittadini italiani che, nonostante le chiacchiere, continuano a detenere il triste primato dei più tartassati d’Europa. Questa è la foto della situazione odierna ormai sotto gli occhi di tutti, il resto sono solo chiacchiere che, questo partito, mette in campo solo in prossimità di una campagna elettorale che, sin d’ora, si annuncia molto aspra e combattuta, e per adesso che dire, siamo appena al prologo, e questo è ancora più vergognoso.

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