(di Rosario Acquaviva) – Castellammare può e deve svolgere un ruolo nella delicata vicenda della gestione dell’acqua in Campania, ed in particolare nel distretto vesuviano-sarnese.
Il trend in aumento verticale delle tariffe applicate dalla Gori nell’ultimo decennio lascia immaginare una gestione fatta di sprechi, clientele ed inefficienze di ogni genere.
Se tutto ciò accade, è perché la Regione non svolge fino in fondo il suo ruolo di programmazione e l’EIC ed il distretto Vesuviano-Sarnese non svolgono quello di controllo che la legge gli attribuisce.
La ricaduta di tali inefficienze sui cittadini è pesantissima in termini di bollette, che sono tra le più alte d’Italia.
Non è accettabile che, anche nella vicenda dell’individuazione della sede dell’EIC nel distretto Vesuviano-Sarnese, si pensi più alla ricerca di accordi politici che alla valorizzazione del territorio, ed in questo contesto Castellammare e tutti i comuni della fascia costiera hanno il diritto di avanzare la richiesta di allocarla nei propri territori.
In particolare, il Sindaco di Castellammare, dopo aver contribuito ad eleggere il coordinatore del distretto, proveniente dall’area del nolano, ha legittimamente richiesto che venga valutata con serietà la proposta che ha messo in campo per l’individuazione della sede.
Il PD ed il presidente dell’EIC Luca Mascolo, esponente dello stesso partito, che ben conoscono il nostro territorio, dovrebbero coerentemente battersi per dare una risposta positiva a quest’istanza.
In caso contrario, saremo costretti a prendere atto che il PD e chi lo rappresenta non hanno realmente a cuore le vicende stabiesi ma si limitano ai fantasiosi proclami sull’imminente balneabilità e sull’allargamento della villa comunale.

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