(Red) – Una storia di “ordinaria distrazione” si è consumata nel nosocomio stabiese. Infatti non sembra vero quello che è accaduto, una dinamica veramente incredibile ha “bucato” tutti i protocolli messi in campo al fine di tutelare personale e pazienti del San Leonardo che, in questi ultimi tempi, è diventato il presidio ospedaliero più frequentato dell’intera provincia di Napoli, considerato che da quando è scattata l’allerta Covid19 sembrerebbe destinato a servire un territorio vastissimo che da San Giorgio arriva fino alla penisola Sorrentina, lattari compresi. Il fatto, lunedì scorso è arrivata al pronto soccorso una paziente in stato interessante che, senza passare per il pre-triage, è approdata come per incanto nel reparto di ginecologia, nonostante l’invito rivoltole dal personale di servizio al P.S. di attenersi alla procedura vigente in considerazione del suo stato che, al momento, già denotava una leggera forma febbrile. Il personale in servizio al reparto ginecologico, non utilizzando gli opportuni accorgimenti previsti dal vigente protocollo, ha proceduto ad attivare tutte le operazioni di rito che precedono il momento del lieto evento. La giovane puerpera proveniente da Scafati, ma si racconta di origini stabiesi, dopo aver dato alla luce ad una bambina attraverso un cesareo, che è stato effettuato nel blocco operatorio, sarebbe stata sistemata in isolamento a seguito dell’insorgere di uno stato febbrile molto più marcato. Questa scelta, effettuata evidentemente dal medico che avrebbe eseguito il cesareo, ha incuriosito parte del personale che, non riuscendo a comprenderne il motivo, ha chiesto spiegazioni del caso alla Direzione Sanitaria della struttura. Nel frattempo, alla luce dell’evoluzione dello stato febbrile della paziente, i medici hanno disposto un esame toracico che, con immediatezza, ha evidenziato gli estremi di una polmonite compatibile con la sintomatologia del coronavirus. Solo a questo punto è stato praticato il tampone di rito che, purtroppo, inviato all’Ospedale Cotugno ha dato esito positivo. La giovane madre è risultata quindi affetta dal Coronavirus e, nel rispetto delle disposizioni, è stata trasferita all’ospedale di Boscotrecase per essere sottoposta alle specifiche e delicate cure del caso. Adesso sono tanti gli interrogativi che emergono alla luce di questa incredibile storia, primo tra tutti è quello che riguarda il personale in servizio che, in questi tre lunghissimi giorni, si sarebbe interfacciato con la signora; a partire da chi ne ha curato l’accettazione a quello che gli ha praticato la terapia, per non parlare poi del personale in servizio al blocco operatorio e del reparto di radiologia. A questo punto nasce spontanea la domanda: E la sanificazione ed igienizzazione dei reparti è stata effettuata subito dopo il ricovero, ed il successivo parto, oppure questa procedura è stata attivata solo dopo l’arrivo del risultato del tampone che, tra l’altro, sarebbe arrivato solo in giornata di oggi? Sulla vicenda nulla trapela dalle fonti ufficiali dell’asl na3, intanto si vocifera che sarebbe stata allertata l’Arma dei Carabinieri per fare luce sull’accaduto, mentre nelle more si racconta che, sulle informatissime chat cittadine, girerebbero delle registrazioni che stanno suscitando paura e preoccupazione tra tutta la popolazione stabiese. Adesso basta, crediamo che sia finalmente arrivato il momento di agire con chiarezza e trasparenza, è proprio giunto il momento di alzare la voce e di gridare con forza: Asl Na3, se ci sei batti un colpo!!!

Il Segretario Territoriale FSI-USAE Antonio Cascone, infuriato per quanto accaduto all’interno del nosocomio stabiese, ha deciso di scrivere alla Direzione Sanitaria dell’ente nonché alla Direzione Generale dell’ASL Napoli 3 Sud  una missiva attraverso la quale chiede, in maniera perentoria e determinata: «Quali sono i provvedimenti che la Direzione Sanitaria abbia adottato o intende adottare a tutela del personale sanitario esposto a rischio contagio e se sia stata effettuata idonea sanificazione negli ambienti dove la stessa ha transitato, atteso le caratteristiche logistiche degli stessi. Al San Leonardo esiste una zona filtro attigua al pronto soccorso dove l’interessata non è mai arrivata, in quanto dopo il passaggio in Pronto Soccorso si è recata (accompagnata da un operatore) direttamente nel Reparto di Ginecologia, dove è avvenuta l’accettazione come da prassi ordinaria».     

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