(di Carlo Carrillo) – Una settimana di fuoco, quella trascorsa dal neo-sindaco stabiese, che ha dato luogo ad una serie di ipotesi sui nomi che, secondo la stampa locale, sarebbero annotati sull’agenda di Gaetano Cimmino. Una ridda di nomi e di voci, quelle che continuano a rincorrersi e che, a dire il vero, non tolgono e non aggiungono nulla di nuovo ad una eventuale giunta di alto profilo di cui il sindaco accennava nel suo intervento alla cerimonia di proclamazione. Nulla di nuovo dicevamo, se non fosse per quel nome, quello del Maggiore dell’arma Scafarto, che ha determinato l’entusiasmo nel mondo politico di cdx ed un curioso fermento tra i cittadini stabiesi. Un dato è certo, quello di Scafarto è un nome di peso e di spessore, un nome che potrebbe costituire la “testata d’angolo” di una giunta forte ed operativa, ed in particolare di considerevole garanzia, nella trasparenza amministrativa, considerata la presenza, nella compagine, di un uomo dell’apparato dello Stato del Suo spessore. Insomma, una giunta che potrebbe soddisfare le aspettative di una cittadinanza ormai esausta dall’insipienza e della irresponsabilità amministrativa di chi ha combinato guai che, per porvi rimedio, bisogna lavorarci per almeno due generazioni. Nel frattempo continua l’indagine, degli uomini della Polizia di Stato, sulla vicenda della sezione 44 di via Cicerone che, secondo fonti affidabili, avrebbero proceduto ad ascoltare tutti i protagonisti della scabra vicenda riuscendo ad individuare precise responsabilità in ordine al reale svolgimento dei fatti che, guardacaso, sarebbero in perfetta sintonia con quanto riportato, con un articolo pubblicato dalla nostra testata, da un sedicente giornalista. Secondo alcune indiscrezioni, che in questi giorni passano di bocca in bocca in città, la “reginetta delle preferenze degli stabiesi” avrebbe maturato la decisione di voler rinunciare al ruolo di consigliera comunale nel nuovo consiglio comunale che, nella seconda metà di luglio potrebbe insediarsi a palazzo Farnese, rischiando così di rimanere orfano delle pregevoli intuizioni politiche ed amministrative della “Pulzella stabiese” votata “con la pala” da un elettorato che aspirava, a giusta ragione, di poter dare finalmente una svolta amministrativa alla città. Speriamo che se la cavi!      

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