(red) – Una storia infinita, quelle di Terme di Stabia, che il centrosinistra ed i suoi sodali politici cercano, da troppo tempo, di scaricare sul centrodestra di Cimmino dopo avere “spadroneggiato” nella folle, quanto inadeguata, gestione amministrativa e politica della fallita società per alcuni decenni, determinando in tal modo un buco milionario e, dopo averla messa in liquidazione, portata al fallimento con attività messe in campo che, ai più, sono apparse comparabili ad azioni degne della peggior “Pirateria amministrativa” mai registrate nel settore politico-amministrativo della città di Castellammare. A tal uopo, e per metter fine a questa ennesima e strumentale polemica messa in campo da un opposizione becera e insipiente, Amedeo Di Nardo ha così chiosato : “Sulla questione Terme e Sint ne abbiamo sentite tante. Troppe. Persino un esponente storico della sinistra che attribuisce la colpa del fallimento ai termali. Pensate, la sinistra che attacca i lavoratori per nascondere decenni di errori e di scelte disastrose, che hanno affossato il nostro patrimonio termale. La realtà è ben diversa: per troppi anni le amministrazioni hanno insistito sulla gestione pubblica delle Terme, che ha fallito non solo a Castellammare ma su tutto il territorio nazionale. Ora è il momento di aprire le porte ai privati e di sfruttare la grande occasione che si presenta con il Pnrr, per accompagnare gli imprenditori interessati nell’investimento su Terme, anche attraverso la formula del partenariato pubblico-privato”. Così Amedeo Di Nardo, assessore al bilancio e alle partecipate del Comune di Castellammare di Stabia.
“Le Terme hanno scandito i fallimenti di tutte le ultime amministrazioni comunali, che hanno insistito sull’idea ormai superata della gestione pubblica oppure hanno scelto di puntare su advisor pagati fior di quattrini per produrre piani industriali inconsistenti, che non erano altro che le copie delle copie di piani redatti già dieci anni fa. – prosegue l’assessore Di Nardo – Ricordo le tante occasioni perse, persino un consiglio comunale fiume per deliberare la possibilità per i privati di acquisire il 49% delle quote di Terme di Stabia spa, una follia senza alcuna logica di mercato. Ed è proprio questo il punto: la politica ha sempre cercato di imporre al privato cosa fare su Terme. Bandi con paletti troppo stringenti, piani industriali che dettavano e imponevano agli imprenditori che tipo di investimento effettuare. Piani industriali redatti con l’intento di ‘decidere di non decidere’.
Oggi è arrivato il momento di prendere coscienza del fallimento della gestione pubblica e di imparare a dialogare con i privati, definendo regole certe e tempi certi per gli investimenti, ma senza correre il rischio di farli scappare via. Non dobbiamo avere il timore di perdere qualcosa che ormai già è andato perso, dato che le Terme sono chiuse dal 2014 e sono fallite nel 2015. Le nove manifestazioni di interesse pervenute nel 2019, quando il commissario liquidatore di Sint ha provato a sondare il mercato, sono il segnale che l’attenzione dei privati su Terme c’è ed è concreta. – conclude l’assessore Di Nardo – Cavalcare quest’onda adesso è fondamentale per raggiungere insieme l’obiettivo, tutelando anche i lavoratori che rappresentano il motore, l’asse portante, il cuore pulsante del nostro territorio. Oggi col Pnrr abbiamo un’occasione più unica che rara per attrarre investimenti, per intercettare fondi, per rigenerare pezzi di città. La politica ora deve seguire questa scia. E noi siamo pronti a questa sfida”
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