(Red) – E’ partita l’operazione “La Carica dei 101” che, con il sottofondo dell’Aida e la scombinata regia di un ex candidato sindaco trombato al ballottaggio del 24 giugno 2018, ha utilizzato finanche le linee telefoniche intercontinentali per contattare personaggi stabiesi (molti di loro fuori da anni) al fine di raccogliere l’adesione ad un “manifesto di idee”, preparato da circa 1 mese, e reso pubblico in un momento cruciale per la politica cittadina nel tentativo di “rubare la scena politica”, e la visibilità, ad una segreteria politica piddina che annaspa nelle acque agitate di una terribile tempesta, alimentata da fulmini e saette, che ormai si consuma nel tormentato oceano dei Dem. “Dolce è, quando i venti sconvolgono le acque nel vasto mare, contemplare da terra l’altrui gran fatica”, così descriverebbe, con i suoi meravigliosi versi il poeta Lucrezio (I sec. a.C.), lo scenario al quale i cittadini stabiesi, e le altre forze politiche e sociali della ex città delle acque, si ritrovano ad assistere dalle sicure postazioni dell’Antico Porto stabiese. Una operazione partita da lontano, tanto  che qualcuno dei firmatari del “manifesto delle idee” è stato contattato (sempre via telefono) addirittura qualche mese fa, ed organizzata da alcuni “furbetti di un partito” che a livello locale hanno impartito le “istruzioni per l’uso” della strategia da adottare e finalizzata ad azzerare una classe dirigente locale ormai troppo debole e priva di idee e progetti programmatici. Una sequela di nomi altisonanti, tra cui tanti radical-chic, appartenenti al mondo della kultura e dell’imprenditoria stabiese, al mondo delle associazioni (tra cui anche un’associazione con un pesante contenzioso economico ancora pendente con l’Ente comune stabiese) con tanti tra loro legati finanche da strettissimi vincoli di parentela. Invero, un vero e proprio regolamento di conti tutto interno al PD e volto a sconfiggere le elefantiache e auricchiche ambizioni di chi, senza alcuna investitura Bonacciniana, non sembrerebbe garantire gli equilibri interni di un partito che si avvia, con non poche difficoltà, a celebrare una complicata stagione congressuale, preso atto che da circa sei anni non riesce a celebrare il congresso regionale in Campania. Personaggi contattati via whatsapp, attraverso l’invio di un manifesto anonimo (non firmato da alcuna sigla di partito o associazione) attraverso il quale si chiedeva l’adesione ad un fantomatico progetto, prestando molta attenzione a non fare nomi né ad indicare qualsivoglia coalizione né tantomeno chi avrebbe dovuto capeggiarla, al fine poi di utilizzarla in maniera strumentale ed accostando, al manifesto delle idee, indebitamente (almeno crediamo) il nome dell’inconsapevole direttore Vicinanza che, a nostro avviso, rappresenta un segmento di alto profilo sia intellettuale che morale della nostra città. Una domanda sorge spontanea a questo punto: Ma per caso si tratta di una pseudo-truffa whatsappica organizzata sulla scorta di quelle, molto in voga in questo periodo, perpetrate ai danni degli anziani? Noi questo non lo sappiamo, ma a giudicare da quello che emerge, attraverso una approfondita analisi a campione che abbiamo messo in campo, sembrerebbe che sia stato proprio questo il modus operandi dell’ingegnoso politico, o pseudo tale, che interpellava amici e conoscenti chiedendo il favore di sottoscrivere il contenuto di un manifesto a scatola chiusa; tant’è che quando la nostra redazione ha chiesto ad almeno una decina di sottoscrittori se putacaso conoscessero il nome del candidato sindaco e/o della coalizione per la quale avevano garantito il loro appoggio e sostegno, la risposta è stata unanime: “No ho idea di chi si trattasse, ho aderito solo perché “tal dei tali” mi ha chiesto il favore di aderire”. Al momento, e solo per il momento, la truffa è servita!

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