(Red) – Abbiamo appreso, solo in questi ultimi giorni, una notizia che ci ha lasciati a dir poco basiti. Eppure sembrava che, al momento della ratifica della nomina a consigliere comunale, tutto fosse stato appianato, ma evidentemente qualcosa non ha funzionato come dal previsto “protocollo” in materia. Ma veniamo ai fatti. Al momento della verifica del possesso dei requisiti necessari per poter svolgere il ruolo di consigliere comunale, emersero alcune problematiche afferenti la posizione di alcuni neo-consiglieri eletti che, loro malgrado, si ritrovarono ad essere debitori nei confronti dell’Ente per somme relative a tasse o balzelli derivanti dal loro ritardato e/o mancato pagamento. Tra questi ultimi comparve il nome di un noto Consigliere di opposizione che, avendo percepito nella qualità di Amministratore alcune indennità non maturate(e quindi non dovute) durante la consiliatura precedente, si ritrovò debitore nei confronti dell’Ente per una somma che si aggirava intorno ai 5.000 euro circa. L’arcano, che aveva determinato questo debito, fu subitaneamente svelato; invero il neo-consigliere, ex assessore nella consiliatura antecedente, aveva riscosso alcune mensilità alle quali non aveva diritto, in quanto nel corso di una verifica politica di giunta era stato estromesso dalla squadra di governo, ma nonostante avesse trovato queste competenze accreditate sul proprio conto corrente non aveva provveduto alla immediata restituzione di quanto ingiustamente percepito. Si badi bene che stiamo parlando di risorse pubbliche derivanti dai balzelli e tasse pagati dai cittadini stabiesi. Indubbiamente, questa situazione andava sanata (cioè saldare il debito di quanto ingiustamente percepito) e messa a posto precisamente un momento prima di poter sedere tra i banchi della prestigiosa sala Falcone&Borsellino, in quanto la mancata ottemperanza di tale obbligo, previsto ed imposto dalla vigente normativa, non avrebbe consentito la ratifica del decreto di nomina per svolgere il ruolo di Consigliere Comunale in quanto, a nostro sommesso avviso, l’interessato allo stato, alla data della ratifica del decreto di nomina, sarebbe risultato quantomeno incompatibile. Adesso la curiosità ci impone, giocoforza, di chiedere: Ma è stato restituito all’Ente quanto indebitamente percepito? Ah, saperlo!

(NdR) – Questo il motivo: Incompatibilità del consigliere comunale per l’esistenza di un debito liquido ed esigibile verso il comune, ossia le Cause ostative all’assunzione e all’espletamento del mandato elettivo.

Consigliere comunale incompatibile ai sensi dell’articolo 63, comma 1, n. 6, del D.Lgs. n. 267/2000. Non rileva la concessione da parte dell’ente di un piano di rientro al fine di far venire meno la causa di incompatibilità.

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