(Red) – Mentre continua senza soluzione di continuità la “faida” interna al Pd stabiese che, restando impantanato sulla feroce guerra personale scoppiata tra le varie anime della “federazione” Schleinniana, ostacola la possibilità di trovare una soluzione seria e perseguibile, nell’interesse della città, per la scelta di un candidato sindaco da proporre alla “smarrita” coalizione di Csx stabiese. Intanto, all’interno della stessa coalizione di Csx, inizia a fare capolino il nome di un ex Generale dell’Arma in pensione che, persistendo questo status, potrebbe agire da potente collante al fine di ricompattare un fronte ormai malconcio e pronto ad implodere. Tanto, anche alla luce dell’accordo siglato dalle civiche, ex-sostenitrici di Di Martino nel 2018, che hanno coinvolto in sinergia con la ex-pentastellata Manzo, il gruppo di Nino Di Maio e Spagnuolo, la componente di Schettino-Giordano-Starace e, infine, i forzisti Pappalardo-Maresca pronti a sostenere la candidatura di Alfano alla conquista del seggio più alto di Palazzo Farnese. A queste due coalizioni bisogna aggiungere inoltre quella dei “Deluchiani” che, capeggiati da Antonio Coppola, possono contare a sostegno della propria coalizione ben otto liste di pregevole valore politico-elettorale. In questo variegato scenario, al netto dei “lavori in corso” sul programma politico che il Cdx sta redigendo, si inserisce prepotentemente il gruppo dei Democratici&Progressisti che, capeggiato dall’ex-sindaco Salvatore Vozza, il quale in sinergia con Massimo De Angelis e Francesco Iovino, ha dato vita ad una coalizione di civiche e attraverso un corposo documento politico ha dichiarato:

“Serve una politica che abbia coraggio e lo sguardo lungo, capace di prendere in mano con passione il futuro della città, di misurarsi con le grandi questioni: la transizione ambientale, la riorganizzazione produttiva e dei servizi con lo scopo di creare nuove opportunità di lavoro, una sanità e politiche sociali che siano in grado di garantire il diritto alla salute e ad   una vita dignitosa. Le divisioni in atto, i comunicati e i documenti che annunciano coalizioni che si compongono e scompongono, rischiano di ingrossare solo l’area della sfiducia e del non voto”, ha sottolineato il gruppo di Aponte rincarando la dose così: “in discussione l’8 e 9 giugno vi è di più rispetto al passato, rispetto alle giuste aspettative tra schieramenti e coalizioni  che si confrontano, vi è cioè la possibilità di recuperare ritardi  e costruire una dimensione che parli al futuro delle nostre ragazze e ragazzi. É necessario adesso che si metta in campo uno sforzo straordinario – non solo per battere la camorra e spazzare via il condizionamento che esercita – perché non possiamo più permetterci Amministrazioni traballanti, esposte alle dinamiche interne ai partiti e ai giochi e alle pretese di singoli Consiglieri eletti con liste espressione   di un  falso civismo. Dobbiamo interrompere le dinamiche che hanno prodotto continui e dannosi scioglimenti anticipati. Nemmeno le previsioni più pessimistiche  avrebbero potuto immaginare che ci si potesse trovare, ormai a meno di due mesi dalla presentazioni delle liste e a tre dal voto dell’8 e 9 Giugno, in una situazione così confusa. La città avverte che siamo precipitati in questa spirale e però, insieme alle critiche nei confronti della politica, manifesta anche voglia di riscatto e di partecipazione. Ascoltiamo la città!

Su temi veri troviamo la conferma che  c’è tanta disponibilità; lo testimoniano il no al sottopasso che ha visto protagonisti Ascom e il quartiere e tante competenze, la difesa delle sorgenti, il sostegno a una bimba per consentirle di ricevere le cure necessarie. Sono tante le persone che si impegnano nel volontariato, nelle   associazioni, nelle Parrocchie, nel proporre appelli, ricordiamo da ultimo le firme per la petizione  sui Salesiani. Camminando per la città, alcuni cittadini chiedono a noi,  come sicuramente ad altri cosa  si farà per superare questa situazione. La voglia di   partecipare deve però essere alimentata   con la fiducia che la politica deve   riconquistare, in particolare nei confronti   dei giovani. Non riusciremo a farlo se continueremo a ricorrere a slogan gridati e alimentando il racconto di incontri politici inconcludenti. Sono tutti comportamenti che non fanno che aumentare la sensazione tra i cittadini che la priorità  per chi fa politica  non è la città con i suoi problemi, ma le ambizioni personali. “Si farà qualcosa ci chiedono? In questa   “esortazione e’ racchiusa la consapevolezza che Castellammare, dopo lo scioglimento per infiltrazioni e anni di instabilità amministrativa è a un bivio importante. Abbiamo provato a dire che chi finge di non vedere e di non sapere, una volta eletto a metà giugno si troverà sul tavolo, anche tutti i problemi legati ai finanziamenti ottenuti,  come  riportato nella scheda allegata  predisposta  dal Comune e in più: il tema del ribaltamento a mare di FINCANTIERI e le scelte per il PORTO ANTICO, il nuovo   OSPEDALE da realizzare, le A.TERME da ristrutturare e la tutela delle SORGENTI,   e  ancora il problema del SOTTOPASSO che ritornerà in discussione, le opere a terra di M.di STABIA e le scelte per C. DE GASPERI, la necessità di mettere mano a un programma che tenga insieme piano spiagge, bonifica dell’arenile e il problema della balneabilità. Sul tavolo ci saranno anche  gli altri temi che tutti ben conosciamo, insieme alle scelte e i contenuti del  bilancio approvato  e del piano delle opere pubbliche”, chiude in conclusione.

I fatti narrati nel summenzionato documento si prestano ad un vero e proprio “inganno politico”, con l’aggravante di essere indirizzato all’ elettorato stabiese. A ben leggere, lo stesso documento, sobbalza subito agli occhi il tentativo degli estensori di impartire lezioni di “stabilità politica”, dimenticando che tra loro, unitamente ad altro aspirante potenziale candidato sindaco di una diversa coalizione in campo, compare qualcuno che detiene l’ignobile record di “Ammazzasindaco” delle amministrazioni mandate a casa anzitempo (Bobbio, Cuomo, Pannullo e per chiudere Cimmino) e questo già la dice molto lunga sull’affidabilità politica di una presunta e ricercata “stabilità” amministrativa indicata, per non parlare poi di tutto il resto. Ma questi canuti “saggi” lo sanno che, tra appena quindici giorni, ci apprestiamo a festeggiare la Santa Pasqua e che, solo per conoscenza, il Santo Natale ricorre in quel del 25 dicembre prossimo ove, oltre alla tradizione di esporre e far visita al Presepio, esiste anche quella di allestire l’albero di Natale, ricolmandolo di colorate”palle”? Vogliamo solo ricordare che, prima del Natale ancora molto lontano, vi è per noi Cristiani l’atteso Annuncio della Resurrezione! E chest’è!

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