(red) – Martedì 12 dicembre 2023, alla presentazione del libro dell’ex-Sindaco stabiese Salvatore Vozza, si è ricominciato finalmente a parlare di “politica” in una città, con la Democrazia Sospesa, circa due anni dopo un irreale ed inquietante silenzio. Eppure l’atteggiamento dell’ex-Sindaco Vozza che, avendo avviato già da tempo una serie di interlocuzioni per ricompattare la Sx stabiese in proiezione delle amministrative del 2024, ha lasciato tutti di stucco proprio nel giorno tanto atteso, sia dai suoi ormai scarni supporter che dalla “sinistra” politica stabiese, scegliendo di optare per un “moderatismo centrista” emerso, inequivocabilmente, nel corso del suo intervento introduttivo. Sarà stata la visita al presepe stabile cittadino e/o il caldo tepore del caminetto che affaccia sulla prestigiosa Villa Comunale stabiese, ma resta il fatto che molte cose sono cambiate da quel festoso giorno dell’Immacolata trascorso in piacevole compagnia. Dopo mesi spesi in impegnativi e stressanti tentativi di convincimenti, volti a ricostruire il ritorno nella foresta e sotto un unico tetto, di varie e diverse anime “sinistrorse stabiesi” temporaneamente migrate al solo fine di ottenere dei miserabili vantaggi elettorali attraverso uno strumentale “Civismo di centro”, accade l’inconcepibile quanto inaspettato “coup de théâtre”.

Infatti, con un impensabile colpo di scena l’irreprensibile Vozza lascia tutti inebetiti e vira di 180° migrando, in un baleno, verso il “Centro” con la benedizione di Bonavitacola, e di tutti i deluchiani convinti assertori della necessità di realizzare un progetto mirante a costruire il nuovo “grande centro” con Renzi sia a livello regionale che nazionale, mollando improvvisamente il Pd della Schlein, che è sempre più a sinistra, e lanciando proclami e manifesti mirati a chiedere campo libero per essere accolto, senza alcuna riserva, nel novero della già superaffollata area moderata.

Censurando pubblicamente lo scioglimento per “presunte infiltrazioni camorristiche”, fortemente voluto e sostenuto dalla “sinistra radicale” in sinergia con il “funzionale” gruppo del “Civismo” stabiese rappresentato dall’ex candidato Di Martino, Vozza ha lanciato distensivi segnali di pace all’indirizzo di onorevoli forzisti del territorio e alle forze moderate in campo, predisponendosi a cambiare casacca nella ferma determinazione di mollare i “sinistrini” che, alla luce di questo inatteso sviluppo, appaiono furibondi per l’inimmaginabile “involuzione politica” delle ultime ore. E così anche l’ex Pannullo che, avendo abboccato all’ammaliante “canto delle sirene”, aveva scelto la “sinistra” di Vozza rinnegando Italia Viva, mentre lo stesso Andrea di Martino il quale, allascati i suoi ex amici “Civici” del centro, era nel frattempo tornato contrito nella sua amata e “sinistra casa”. Nel frattempo, mentre il fine pigmalione Corrado, forte dell’appoggio della Schlein e di un Pd  sempre più a sinistra, rimane deluso e senza parole, metre l’unico gaudente, in questo contesto, sembrerebbe essere rimasto solo Tonino Scala  che, convinto e gioioso di questa nuova e resuscitata coalizione di sinistra, procede spedito nel dialogo con i frastornati grillini indigeni. Oggi è maturato il tempo di tirare le somme e di domandarsi: “Ma quanti compagni dell’ex-sindaco Vozza, nonché incomparabile vecchio saggio, sono rimasti fortemente delusi, e abbandonati nuovamente soli e derelitti a vagare in questo angolo buio di una sinistra annichilita e orfana del principale protagonista, che aveva rilanciato questa rinnovata arcaica Unione post-golpe”? Questo noi non lo sappiamo, ma di sicuro pensiamo che in questi giorni emergeranno nuovi ed interessanti elementi che ci aiuteranno, indubbiamente, a conoscere la verità sull’intera vicenda. E chest’è!       

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