(di Carlo Carrillo) – Un Consiglio Comunale iniziato in perfetto orario per discutere su due importanti punti posti all’ordinatorio e, precisamente, sul Dos, con relatore l’assessore Fulvio Calì, e sulle Opere Pubbliche realizzate con il finanziamento del programma Più Europa. Non appena terminati gli adempimenti di rito, al fine di appurare la validità dell’adunata, ecco le opposizioni chiedere immediatamente una sospensione di 15 minuti per una riunione “strategica”. Tornati in aula il Presidente Ungaro, dichiarando aperta e valida la seduta, dà finalmente avvio ai lavori dell’assise. L’assessore Calì, dopo reiterati ed inutili tentativi esperiti in un recente passato, è riuscito finalmente ad illustrare il documento definitivo strategico in aula consiliare, un tema che alla fine del confronto politico, sullo sviluppo della città in linea con i paletti imposti dal Dos del 2007, non prevedeva, almeno in questa fase interlocutoria di dibattito e confronto tra le forze politiche, alcun tipo di votazione. Il motivo? Per poter votare il provvedimento in Consiglio Comunale occorrerà attendere almeno due settimane, giusto il tempo per il perfezionamento dell’iter e il documento, sotto forma di delibera, sarà ripresentato in aula consiliare per poter essere definitivamente approvato. Un lavoro molto certosino quello che questa maggioranza, in sinergia con il Sindaco Cimmino e l’ingegnere Fulvio Calì, ha presentato in aula nella giornata di ieri e, anche secondo il parere di alcuni tecnici presenti ieri in aula, si è registrata la soddisfazione di tutte le tematiche di alto interesse per la città. Ma, così come è sistematicamente accaduto nelle ultime settimane, anche stavolta le opposizioni hanno abbandonato l’aula dopo che nel dibattito, sulla specifica questione Dos, l’unico intervento sul tema, in maniera costruttiva, è stato quello di Francesco Iovino a nome del suo P.D., mentre tutti gli altri consiglieri (sic) silenziosi ed obbedienti al fatidico segnale del capo delle opposizioni, Andrea Di Martino, hanno lasciato mestamente l’aula consiliare. Il motivo? Una motivazione spigolosa e per niente credibile, infatti hanno ribadito la carenza di un coinvolgimento nella stesura del Dos quando, per amore della verità, risultano essere stati esperiti tutti i passaggi previsti dal protocollo, a partire da incontri in assemblee pubbliche con i cittadini ed associazioni, a quelle con tecnici ed imprenditori; pertanto giustificazioni puerili e strumentali addotte solo per nascondere l’incapacità di produrre una sola, seria proposta sul Dos mistificando la realtà dei fatti.   

Dopo questa importante discussione, si è passati alla relazione sulla problematica delle Opere finanziate con il Più Europa, ancora esposta dall’assessore Calì, ed è purtroppo emerso che: Risultano rovinose opere come la Villa Comunale, l’ex convento delle Stimmatine, la Biblioteca Comunale, il Centro Commerciale Naturale e la ristrutturazione di Corso Alcide De Gasperi. Tutte queste Opere risultano a contenzioso per meri errori di carattere tecnico-progettuale e pertanto sono rimaste incompiute con il serio rischio, e qui sta il problema, che attraverso un risultato negativo nel contenzioso rischia di mandare in fumo i finanziamenti con il risultato che, queste spese, ricadano in capo all’amministrazione e quindi nelle tasche già crudelmente saccheggiate dei martoriati cittadini stabiesi. La scadenza dei termini, per queste opere rimaste in sospeso, e l’assenza di una rendicontazione dei lavori non è cosa di poco conto, ed a tutt’oggi il rischio di perdere il finanziamento è molto reale, ma nonostante ciò, la sparuta banda di “oppositori” ha preferito abbandonare, ancora una volta la sede naturale preposta alle discussioni sui temi che attengono la città, salvo poi riempirsi la bocca di demagogia spicciola quando, strumentalmente, chiedono a tutta voce di discutere in Consiglio Comunale(vedi casi Sint ed Ego Eco). Una fuga dalle responsabilità di una “Mala gestio” che per anni ha purtroppo imperversato nella nostra città. Il colpo di scena, alla fine della seduta, è stato quello della presentazione di un ordine del giorno, sottoscritto dalla maggioranza di governo della città, finalizzato all’istituzione di una commissione esterna che analizzi tutte le opere al fine di individuare le precise responsabilità tecnico-amministrative affinché si eviti che possano ricadere sulle spalle della inconsapevole popolazione stabiese. Una fuga per la sconfitta che attesta la incapacità propositiva di opposizioni che, purtroppo per i cittadini, hanno sgovernato per troppo tempo Castellammare.  

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