(Red) – Il nome di una città assunta agli onori della cronaca nazionale, e non solo, in un periodo in cui sembra che siano “tutti pazzi per la rissa”, tranne qualche dovuta eccezione per gli amatori dell’arma bianca che, a quanto pare, sembrerebbe voler tornare in auge in questi ultimi tempi. Invero, dopo la sanguinosa e violenta aggressione di un carabiniere avvenuta in Piazza Monumento, altri episodi di violenza sanguinaria si sono verificati sul territorio stabiese. Basti pensare ai fendenti che hanno colpito una giovane donna in un parcheggio di un ristorante, la stessa notte dell’aggressione al militare, che a quanto pare sembrerebbero essere stati sferrati nientemeno da due donne, tutt’ora ricercate; mentre ancor più grave appare l’aggressione al parcheggiatore di via Bonito che, a ben guardare le immagini, è stato aggredito e malmenato violentemente da ben cinque uomini e, tutt’ora ricoverato, sembra che ne possa avere per un bel po’ di tempo. Arrestati quasi tutti gli “eroi del venerdì di sangue”, gli investigatori sembra che al momento abbiano identificato almeno uno dei violenti aggressori del lavoratore. Si tratterebbe di un giovane incensurato di 20 anni di Sant’Antonio Abate che, secondo quanto ci è dato di sapere, avrebbe parcheggiato la propria 500 rigorosamente rossa in maniera poco ortodossa e che, al giusto invito del parcheggiatore di sistemare la vettura in maniera più adeguata, sarebbe momentaneamente andato via, salvo poi tornare quasi subito spalleggiato da altri energumeni che, dopo aver redarguito ed inveito contro l’uomo, sono passati alle vie di fatto con botte da orbi ai danni del povero malcapitato. E per una maledetta ironia della sorte, tutto ciò sarebbe accaduto proprio nella giornata in cui era in corso la manifestazione contro la violenza. Di questo passo, la città delle acque appare destinata a diventare uno sciagurato teatro di scene di ordinaria violenza, preso atto che se non si riesce a porre un argine serio a queste brutali “perfomance” la città rischia di diventare veramente invivibile. Questo ennesimo episodio testimonia che la violenza in città, laddove non vede protagonisti personaggi locali, riesce finanche ad importare la “violenza spicciola” anche dai paesi del comprensorio, e nel caso di specie vedasi la provenienza del giovanissimo protagonista, “aspirante guappo di cartone”, che mentre si racconta viva tranquillo e gioviale nella ridente cittadina viciniori, riesce a trasformarsi in un glaciale e deciso capobranco capace di organizzare, e dirigere, una violenta spedizione punitiva ai danni di un uomo che, in quel momento, stava solo lavorando. E chest’è!!!      

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