(Red) – Se esistesse, putacaso, l’eventualità di poter premiare la iper-attività di un politico sul territorio stabiese siamo certi che questo premio andrebbe sicuramente all’ex sindaco di Castellammare di Stabia, Salvatore Vozza, che sin dai primi giorni successivi allo scioglimento del Consiglio Comunale, per presunte infiltrazioni camorristiche, non ha fatto sentire la sua assenza dalla scena politica locale. Anzi, la sua azione sul territorio è stata costante e propositiva, considerato che ha tentato in tutti i modi di proporre temi e spunti interessanti, al fine di innescare il dibattito politico tra le forze politiche e sociali presenti sull’articolato scacchiere politico stabiese. E sin da allora, proprio per la valenza delle tematiche messe in campo, è apparso chiaro a tutti la inequivocabile volontà, dell’esperto politico, di riproporsi alla guida della città. Era partito con una proposta, molto semplice a dire il vero, che era  riuscita a catalizzare l’interesse e l’attenzione di molte associazioni e che consisteva nella costituzione di un nutrito gruppo di civiche espressione della società civile, con l’abiura dei partiti politici, al fine di costruire una coalizione, per le comunali di primavera 2024, credibile e mirante al coinvolgimento dei tanti professionisti locali che ormai defilandosi, da lungo tempo, hanno preso le distanze dalle formazioni politiche cittadine.

Una paziente tela intessuta con incontri, confronti e strategie che aveva coinvolto una nutrita schiera di persone a riprendere il dibattito elaborando proposte e progetti per la città, questo fino al 9 di dicembre del 2023, giorno in cui, nella Sala di Spazio Solidale, si è svolto l’evento della presentazione del suo libro alla presenza di Bonavitacola. La presentazione del libro ha rappresentato, per l’ex sindaco stabiese, il classico “passaggio del Rubicone”. Infatti, in quella sede, il braccio destro del Governatore campano ha ribadito il concetto molto chiaro che “Senza i partiti non si va da nessuna parte e pertanto bisogna dar luogo, per le prossime comunali stabiesi, ad una coalizione composita costituita da partiti di Csx, con civiche espressioni dell’area di riferimento a noi vicine, al fine di dar luogo con i Pentastellati alla realizzazione del cosiddetto Campo Largo”; queste indicazioni hanno di fatto rappresentato una bocciatura di un “progetto esclusivamente civico” ed il chiaro “invito” (a Vozza e compagni) a ritornare tutti sotto l’alveo della strategia politica di “Mamma PD”. Un invito che, nel giro di appena qualche settimana, è stato immediatamente accolto dall’ex-sindaco che ha risposto immediatamente alla chiamata al tavolo del PD, proprio nel giorno di Santo Stefano, garantendo la presenza di un potente plenipotenziario che rappresentava la propria componente a testimonianza della testa di (a)Ponte stesa sull’ormai “stretto” percorso del locale PD.    

Questo è stato il passaggio fondamentale che gli ha consentito di ritornare in linea con le indicazioni dettate da Bonavitacola, al netto del veto penta stellato, ma il potente ex-sindaco stabiese è andato oltre e, in un intervista rilasciata a Metropolis, ha dichiarato importante e fondamentale il ruolo dei partiti politici, ed in particolare del PD che, a suo avviso, resta il partito di riferimento per costruire una coalizione di centrosinistra. E non è finita sicuramente qui. Infatti, attraverso una lettera indirizzata ai Ministri dell’Interno e della Giustizia, ai Parlamentari eletti in Campania e al Prefetto di Napoli, ha espresso il suo personale parere sulla paradossale vicenda stabiese scrivendo: “Mi rivolgo a voi, perché penso che la città di Castellammare non merita di andare al voto del 9 giugno per l’elezione del Sindaco e il rinnovo del Consiglio Comunale nelle condizioni che si stanno delineando”. Una posizione che “mira”, provocatoriamente, a rappresentare la necessità di allungare ulteriormente i tempi di un Commissariamento già troppo lungo in una città come Castellammare, dove la sospensione della democrazia ha determinato un ulteriore decadimento della funzionalità amministrativa a fronte di uno scioglimento, fortemente voluto dal Centrosinistra locale, che dopo ben due anni di indagini non ha individuato un solo motivo, uno solo, che giustificasse la pesante sanzione applicata, dato supportato dalle evidenti difficoltà riscontrate degli organismi deputati a giudicare degli atti privi dei necessari requisiti a comprovare l’avvenuto scioglimento per presunte infiltrazioni camorristiche. Molto più grave appare la comparazione, emersa dalla lettera firmata da Vozza, con il comune di Torre Annunziata in quanto, sia per la magistratura amministrativa che per quella del Tribunale civile di Torre Annunziata, è stato molto più semplice decidere proprio in considerazione dei gravi fatti accaduti culminati con l’arresto del Vicesindaco e di un dirigente di alto profilo. Mentre emerge a tutto tondo la sua marcata mancanza di conoscenza sullo svolgimento del giudizio per decidere “sull’incandidabilità dei 14 ex-amministratori stabiesi”. Infatti, il giudizio non è stato affatto caratterizzato da rinvii per vizi e/o difetti di notifica, in quanto dopo l’eccezione preliminare sul difetto di contraddittorio, e inammissibilità del ricorso introduttivo proprio per tal problema processuale, superato poi dal Collegio giudicante, il processo è stato caratterizzato da rinvii tesi alla complessa ed articolata attività istruttoria delle singole posizioni posta in essere da una agguerrita attività difensiva messa in campo dai procuratori delle singole parti coinvolte nel giudizio, quest’ultime individuate solo dal Presidente del Tribunale dott. Lopiano in quanto il Ministero, nel trasmettere la relazione, non aveva indicati i nominativi dei perseguibili. Tanto a dimostrazione che anche il giudizio sull’incandidabilità è stato azionato, e poggia esclusivamente su presunzioni, e non su prove piene ed inconfutabili, così come si dice nel gergo giuridico. In definitiva pur apprezzando l’estremo tentativo di un “vecchio ed esperto volpone politico” volto, ancora una volta, a traghettare come Caronte il Pd stabiese ad una onorevole soluzione, considerato che si ritrova in uno dei momenti più bui della sua storia politica dopo quello del 2009, non ci si può esimere dal rimarcare la sua misera conoscenza sul contenuto delle vicende giudiziarie inerenti lo scioglimento del consiglio comunale, voluto, proprio ed in primis, da “Lui e dai suoi compagni piddini” per ostacolare la laboriosa e proficua attività amministrativa, degli ultimi trent’anni, realizzata nell’ex-città delle acque dall’Amministrazione  Comunale guidata dall’ex sindaco di Centrodestra Gaetano Cimmino. A domani, ci riserviamo di parlare del resto!

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