(Carlo Carrillo) – In un clima di grande fibrillazione che sta vivendo il mondo politico di Castellammare di Stabia, in relazione ai preparativi dei partiti e delle civiche locali alla disperata ricerca di intese e candidati, un gruppo di cittadini del quartiere San Marco, circa ventimila abitanti, ha pensato bene di impegnarsi direttamente, nella prossima competizione elettorale, con una lista nata spontaneamente al fine di collocare, al centro del confronto e del dibattito politico destinato ad alzare l’asticella nei prossimi giorni, il tema del tanto discusso e vituperato “Sottopasso” destinato ad assurgere, a nostro avviso, ad argomento fondamentale di confronto nel corso della imminente campagna elettorale stabiese. Per questo motivo, e al solo fine di svolgere un servizio ai cittadini stabiesi, abbiamo deciso di ascoltare sull’argomento l’Architetto Rosario Savarese, tecnico molto esperto nella materia in virtù del suo impegno profuso nello studio dell’intera questione in quanto consulente dell’Ascom che, nel corso di questi anni, è stato il più strenuo oppositore del progetto del Deluchiano De Gregorio quale Presidente Eav. 

D) Architetto buongiorno  – vuole spiegare alla cittadinanza con parole semplici la vicenda del sottopasso in via Cosenza?

Arch – Buongiorno – Guardi si dovrebbe iniziare  dalla responsabilità  delle amministrazioni passate nell’aver autorizzato il raddoppio dei binari fino a Castellammare Centro con il conseguente traforo della collina di Varano- ma preferisco rispondere direttamente sull’opera più invasiva per la nostra città.

Premetto che è tutta nostra la responsabilità di quel che accade oggi in città poiché si continua a  mandare in Consiglio Comunale esponenti che non leggono, o peggio ancora che non capiscono cosa stanno votando.

Ero presente in quel consiglio comunale dove si votò per il SI al traforo.

D) Ma è così problematico?

Arch. L’eventuale realizzazione del sottopasso danneggerebbe ancora di più il già precario assetto viario di quella zona e dividerebbe in due la città isolando un intero quartiere, di circa 20.000 abitanti, che sarebbero costretti a percorrere prima una stretta scalinata e poi, a piedi sotto terra, per un lungo tragitto sia di giorno che di notte.

Ben 4 plessi scolastici dovrebbero incrociare cittadini e disabili in un budello invaso da gas di scarico prodotti dai veicoli che lo attraversano e se poi capitasse -a causa di forti temporali – il mal funzionamento delle idrovore –immaginate cosa accadrebbe alla circolazione!

D) Architetto, ma lei sicuramente avrà preso visione dei grafici inviati dall’EAV al nostro comune lo scorso mese di agosto?

Arch – Beh si, e con molti altri tecnici che ringrazio personalmente per l’impegno profuso. Mi preme ricordare che la terna Commissariale, su nostra richiesta e con molta arguzia. rinviò l’assemblea organizzata lo scorso Maggio al Supercinema al fine di poter avere un pubblico confronto con l’Ente Eav poiché, facemmo notare ai Commissari, che mancava il progetto su cui poter dar luogo al dibattito.

La prevista assemblea fu immediatamente rinviata, facendo richiesta all’Ente di produrre un progetto che fu, successivamente, spedito  al nostro comune intorno al 5 di Agosto del 2023.

Visionammo i vari rendering, con i documenti allegati, ma su questo nemmeno sotto tortura mi esprimo.

D) Sembra una soap opera, considerati i tempi, non trova?

Arch. – Si lo è, e se dura da prima di Dallas un motivo pure ci sarà?

E’ più di un anno che la città nella sua interezza, rappresentata dall’Ascom – dalla politica – dalle associazioni – dalla chiesa e dai semplici cittadini, si è compattata contro la realizzazione di questa inutile opera, una unione di intenti che ha trovato la propria forza a Maggio 2023 nel  teatro Supercinema  stracolmo di cittadini fortemente contrariati.

D) E adesso qual è lo stato dell’arte?

Arch. – La compattezza e la tenacia dei protagonisti contrari all’opera, unitamente alla capacità di ascolto della nostra terna Commissariale, ha fatto si che la vicenda arrivasse sulla scrivania del nuovo Prefetto di Napoli dott Di Bari che, in presenza delle parti interessate, decise di dare alla futura Amministrazione la responsabilità della scelta. Posticipato il problema, il nostro obiettivo fu raggiunto!

D) Ma, giusto per capire, questa opera è utile?

Arch. – Le infrastrutture sono sempre utili, il difficile è capire a chi! In questo caso, con rammarico, devo dire che non è utile alla nostra città! Il “modus operandi” nel calare progetti “dall’alto”, e “non solo progetti”, ahimè pare sia una prassi consolidata di questi tempi.

La città non avrebbe alcun benefico reale da questo intervento, se non il contentino di alcune opere compensative, in compenso il danno che provocherebbe la realizzazione del sottopasso, in termini di vivibilità, è ben superiore al beneficio che la città otterrebbe.

Basta ricordare solo alcuni esempi delle conseguenze che la realizzazione dell’opera potrebbe determinare:

– il deprezzamento delle unità immobiliari;

– la chiusura di tantissime attività commerciali;

– l’insicurezza nell’attraversamento a piedi del sottopasso di giorno e di notte per circa 160m;

– la disabilità trattata con sufficienza in termini di abbattimento barriere architettoniche;

– la chiusura di Grotta san Biagio;

– il danno che provocherebbe agli edifici limitrofi;

– gli espropri in atto;

– la mancanza di conoscenza e attenzione agli altri interventi propedeutici, come l’uscita sul viale Europa della stazione “Castellammare Scavi” e/o il collegamento per gli studenti che devono raggiungere i plessi scolastici non potendo fare un enorme giro.

In definitiva si tenta di far passare questi interventi come di “Pubblica Utilità”, ma questo bisogna dimostrarlo e argomentarlo con i fatti.

L’utilità  non si identifica con maggior transito di treni o con il tempo minimo di percorrenza.

Questa opera è inutile perché la città e tutto il territorio vorrebbe semplicemente trasporti nuovi e sicuri, e che soprattutto funzionino in perfetto orario e degni di città turistiche come le nostre.

D) Architetto ma l’opera non si poteva interrare?

Arch. – Certo che si poteva interrare, ma le scelte del passato ricadono su di noi come macigni.

In tutto il mondo i treni vanno sotto terra e la città vive sopra. Optare per un intervento fuori terra  di certo ha riguardato “interessi” e non  “logica progettuale”, del resto basterebbe ricordare che è più di un ventennio che questa opera è in itinere.

Ormai le opere sono avviate e, essendo quasi ultimata la stazione di Castellammare Scavi ed in lavorazione il traforo della collina di Varano, ci sarebbe bisogno di maggior chiarezza progettuale  senza nessun diktat dall’alto.

Bisognerebbe lavorare solo nella direzione di un proficuo, intenso e serio confronto tra le parti interessate, in quanto, di tanto ne ho certezza, che lo scontro non farà bene a nessuno.

Sia ben chiaro che, al di la delle parole che si sprecheranno in campagna elettorale, la città sul sottopasso non abbasserà l’asticella del dissenso  e dell’attenzione.

Ricordo e ribadisco che l’intera politica cittadina  ha lottato per mesi contro la realizzazione di questa nefasta opera!

D) In conclusione cosa prevede lei possa accadere nel corso di questa campagna elettorale?

Arch. – Per restare imparziale, ma sempre molto attento alle cose cittadine, mi verrebbe da consigliare ai candidati Sindaco, di qualsiasi schieramento, di non limitarsi a propagandare in campagna elettorale il proprio semplice “NO al Sottopasso di Via  Cosenza” ma di preparare un documento, sottoscritto e firmato, da consegnare alla cittadinanza in sede pubblica, penso ai comizi, inviandone poi ufficialmente copia all’Ascom quale capofila del dissenso.

La politica in città attraversa un momento terribile e per far ritornare al voto i cittadini c’è necessità di un impegno formale e scritto, perché i programmi redatti privi di condivisione non sono credibili e, spesso, nemmeno realizzabili.

Il nuovo Sindaco, con tutta la sua maggioranza, dovrà a questo punto accettare giocoforza di assumersi la responsabilità di tutte le opere messe in discussione nella consapevolezza che eventuali scelte, contrarie alla volontà dei cittadini, troveranno una forte opposizione esterna leale ma tenace.

D) Alla luce di quanto emerso dalle sue risposte, considerate le sue granitiche convinzioni quale risultanza di impegno e di studio sulla vicenda, non ha valutato la possibilità di scendere in campo a difesa dei diritti dei cittadini e del territorio?

Archi. – A dire il vero, questa decisione, rappresenterebbe una scelta molto complicata e dolorosa per il percorso che ho fatto dal 2010 ad oggi.

Purtroppo tengo fede ancora a quei principi che mi hanno fatto innamorare del primo M5S e che, scusate lo sfogo, con quello attuale non ha nulla in comune.

Credo nella libertà di agire sul territorio, condividendo le scelte con il proprio gruppo di lavoro, senza che nessun “capo” partitico imponga disposizioni, diktat e/o un commissariamento per zittirti o frenarti.

Credo utopicamente in cittadini liberi che difendono gratuitamente il territorio senza proclami o assurdi egocentrismi e, soprattutto, uniti in un unico progetto comune al servizio della città.

Auspico la nascita e la formazione di nuovi gruppi scevri da invidie e tradimenti, e/o da correnti interne, che arenano le città in mastodontici e paludosi pantani. Una mia eventuale scelta, in questa direzione, potrebbe essere possibile solo in presenza di tali presupposti e senza infide e volgari strategie a danno di altri, ma con quello che sta accadendo oggi a Castellammare mi sento fuori posto in qualsiasi formazione e/o carrozzone politico venga presentato in questa meravigliosa città. La mia candidatura? Certo, ma la domanda è: Con chi?

Questo è il punto di vista di un tecnico che ha lavorato sodo, in perfetta sinergia con altri tecnici, per fornire all’Ascom ed alla cittadinanza chiarezza su tutte le presunte “criticità” che accompagnano questo mega-progetto che potrebbe isolare e tagliare fuori, per molti anni, un quartiere dall’intera città. Meditate gente, meditate!

https://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/showText?tipodoc=Sindisp&leg=19&id=1381720

Legislatura 19ª – Atto di Sindacato Ispettivo n. 4-00554

Attiva riferimenti normativi Atto n. 4-00554

Pubblicato il 5 luglio 2023, nella seduta n. 84

SILVESTROAi Ministri delle infrastrutture e dei trasporti e dell’interno. –

Premesso che:

recentemente sono sorte molte polemiche relativamente alla questione legata ad un’opera infrastrutturale in programma nella città di Castellammare di Stabia (Napoli) da parte della società di trasporto regionale EAV, attualmente presieduta dal dottor De Gregorio;

da diversi mesi vi è un aperto dibattito cittadino nel quale sono coinvolte associazioni locali, cittadini ed anche la commissione straordinaria prefettizia, nominata a seguito del decreto di scioglimento del Consiglio comunale di Castellammare di Stabia, per l’ipotesi prevista dall’art. 143 del testo unico degli enti locali;

il progetto EAV inerente all’opera denominata “sottopasso” si inserisce in un’opera di ristrutturazione della tratta ferroviaria che collega Sorrento a Napoli, e di cui usufruisce, da oltre 60 anni, una larga utenza proveniente dai paesi della fascia costiera della provincia sud di Napoli;

Castellammare di Stabia costituisce una delle città che non solo è terza per densità di popolazione della città metropolitana di Napoli, ma è anche una delle più importanti realtà commerciali ed imprenditoriali del territorio metropolitano; la stessa EAV infatti dispone in città di quattro stazioni;

il progetto del sottopasso costituisce opera che, secondo i piani EAV, dovrebbe sorgere ove è attualmente sita la stazione di via Nocera;

nelle vicinanze di tale stazione si trova uno dei punti di riferimento commerciale più importanti della città, oltre ad uno dei siti archeologici inserito nel grande progetto Pompei, ovvero quello di Stabiae antica, e a ridosso vi è anche un sito paleocristiano noto come grotta di San Biagio, all’interno della quale è conservato un sito di affreschi di stile bizantino e longobardo;

nelle vicinanze del sito, nonché della stazione di via Nocera, EAV, già da alcuni anni, in vista del riammodernamento della linea ferroviaria, ha anche dato corso a lavori di sistemazione del costone, ove al di sopra si trova il sito archeologico domus romana villa Arianna, in relazione ai quali, proprio in questi giorni, sono apparse notizie sui media secondo cui il cantiere sarebbe stato oggetto di accertamenti per violazione della legge urbanistica e anche di procedimento giurisdizionale amministrativo innanzi al TAR Campania di Napoli, che ne ha dichiarato l’illegittimità;

l’azienda rivendica la validità del progetto del sottopasso come un’opera strategica per il miglioramento del servizio trasporti sulla tratta, ma trascura completamente il fatto che, con simile opera, la città sarebbe tagliata letteralmente in due, con una contrazione delle attività commerciali ed economiche;

a ciò si aggiunge il rischio che un intero quartiere, il rione San Marco, che si trova a ridosso dell’opera, densamente popolato, rischia di rimanere isolato, con l’aggravante di divenire prima o poi un altro ghetto, simile a quelli già esistenti sul territorio stabiese, quali il rione Cantieri metallurgici e quello della cosiddetta Aranciata Faito rione Moscarella, dove proliferano le consorterie criminali segnalate nell’ambito della relazione commissariale che ha portato allo scioglimento del Consiglio comunale cittadino;

stupisce poi la circostanza che la commissione prefettizia con compiti di vigilanza e lotta alla criminalità organizzata sul tema non abbia intrapreso azioni volte ad evitare il sorgere di una simile opera, fortemente osteggiata dall’intera cittadinanza e dalle associazioni operanti sul territorio;

tale iniziativa è stata assunta dalle associazioni presenti sul territorio che riunitesi con gli esponenti di tutti i partiti politici hanno chiesto con insistenza un intervento della commissione straordinaria, essendo all’unanimità convinti che l’opera del sottopasso arrechi seri danni, sia dal punto di vista sociale che economico, oltre che per la sua crescita anche in termini turistici;

risulta utile rimarcare la circostanza che già in passato le diverse amministrazioni politiche che si sono susseguite al governo cittadino, dal centrodestra al centrosinistra, hanno votato provvedimenti contro la realizzazione del sottopasso e pertanto anche per tal motivo il comportamento della commissione prefettizia appare ancor più sospetto oltre che anomalo, stante la funzione istituzionale che essa riveste, rivolta soprattutto a combattere il malaffare e la permeabilità delle consorterie criminali presenti sul territorio negli affari economici che investono la città;

infine risulta all’interrogante che in città sia in corso una raccolta di firme da parte delle associazioni per indire un referendum cittadino contro il sottopasso,

si chiede di sapere:

se la commissione straordinaria prefettizia possa svolgere un ruolo politico, e se possa adottare decisioni determinanti per lo sviluppo futuro della città in termini di creazione di nuove periferie e sobborghi;

se la commissione che ormai è giunta quasi alla fine del suo mandato possa compiere attività e prendere decisioni che hanno incidenza sullo sviluppo economico-imprenditoriale e sociale della città nei prossimi anni;

se sia stata istituita una commissione d’indagine sulle opere progettate e sulle ulteriori prospettive che l’azienda regionale intende realizzare e sta realizzando, considerato che saranno investiti capitali anche attinti dall’autorità centrale;

se i numerosi disservizi venutisi a creare quotidianamente negli ultimi mesi siano in correlazione con i lavori EAV relativi alla preparazione del sottopasso.

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