(Red) – Un evento atteso da circa  un trentennio, tanti sono gli anni trascorsi da quando questa sala era stata inibita all’uso preposto per problemi legati alla sicurezza proprio in relazione alla staticità ed alle condizioni dell’immobile. Poi l’arrivo di don Peppino Fortunato che si dedicò, anima e corpo, alla ristrutturazione della chiesa e del campetto di calcio a latere della struttura, opere che riuscì a portare a buon fine, ma che non riuscì purtroppo a completare il resto del progetto in quanto, colpito da una grave malattia, rese l’anima al Signore. Nel 2003 fu nominato un giovanissimo parroco, don Antonio De Simone, che di buona lena, e rimboccandosi le maniche, avviò una serie di progetti mirati a restituire la parrocchia ai fedeli del posto e, circondatosi di un volenteroso gruppo di collaboratori, iniziò a lavorare per rilanciare tutte le attività in grado di coinvolgere i parrocchiani e in particolare i giovani della zona. Numerose iniziative furono intraprese e, tra queste, il progetto di ristrutturare un luogo di aggregazione naturale, una sala teatro, che potesse consentire, in particolare ai giovani e ai bambini, di ricostruire quella fucina essenziale, sulle orme dell’associazionismo degli anni 70’, quale luogo dove poter far crescere, formare e acculturare le nuove generazioni, proprio in un quartiere ad alto rischio, oltre che stracarico di criticità molto pericolose, derivanti dal fatto di trovarsi esattamente alle spalle di scanzano.

Una missione paziente e concreta, quella intrapresa dal giovane parroco, ma il tempo e la caparbietà hanno giocato a suo favore, un impegno che gli ha consentito di far nascere, tra gli altri, due gruppi di notevole potenzialità, di cui uno in relazione ad un progetto teatrale, denominato “Teatrando”, e l’altro dedicato alla musica, denominato “Musicando”, che rappresenteranno, al momento, il contenuto di partenza di un contenitore, ossia la sala teatro, capace di veicolare il messaggio culturale che la Parrocchia, nell’esercizio del suo naturale ruolo, interpreta al fine di prendersi cura delle persone secondo i dettami della pastorale cristiana, dalla nascita alla fede fino all’entrata nella vita eterna, e quale luogo dove si diventa segno e testimone di Cristo morto e Risorto. Un progetto che ha trovato la sua realizzazione con l’inaugurazione di questa sera che, attraverso il sapiente racconto di Nando Staiano, ha visto la partecipazione di una sala stracolma di fedeli che ha partecipato con interesse e commozione ad un passaggio di consegne tra don Antonio, oggi parroco della cattedrale, e don Roberto, subentrato proprio a don Antonio a settembre del 2022, che unitamente hanno proceduto al fatidico taglio del nastro della sala, circa 300 mtq con ben 150 posti a sedere su poltroncine riciclate e donate dal Teatro Tasso. Un breve momento di spettacolo con giovanissimi alla chitarra, e l’esibizione del coro, ha allietato la serata del numeroso pubblico intervenuto.

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