Alimentare le aspettative delle persone che vivono in condizioni di disagio per racimolare qualche voto è deprimente. L’amministrazione, ove vi siano misure atte a lenire le difficoltà delle tante famiglie lasciate fuori dal mondo del lavoro, si impegnerà a porle in essere. Ma non accettiamo lezioni da chi strumentalizza il disagio altrui per elemosinare consensi.

Giova ricordare al consigliere comunale Giovanni Nastelli, che durante la passata amministrazione era in maggioranza, la vicenda relativa all’adozione del bando Apu da parte dell’ente, all’epoca amministrato da un sindaco che lui stesso ha sostenuto. Furono i termali a portare il caso, con tanto di soluzione, alla valutazione del Sindaco in questione che, secondo quanto trapelò all’epoca, fu letteralmente accompagnato in Regione per conoscere i dettagli amministrativi al fine di inoltrare istanza di partecipazione presso i preposti uffici regionali.

Un bando Apu fu promosso tramite la partecipata Sint, rivelatosi poi un’autentica truffa dato che poi è svanito nel nulla. Ma poiché erano tanti i lavoratori che si ritrovavano nella stessa condizione di disagio dei termali, furono proprio i termali a suggerire all’amministrazione di promulgare anche un bando Apu ad opera del Comune. Purtroppo queste misure non danno luogo ad alcun rapporto vincolante con l’amministrazione proponente, che piuttosto è intenzionata a individuare occasioni di lavoro più stabili per i cittadini in difficoltà. Riguardo alla proroga degli Apu, spetta alla Regione Campania stanziare i fondi. E Nastelli ricorderà che il suo mentore politico De Luca, già sul finire del 2018, affermò che i fondi stanziati erano stati azzerati e che quindi per gli Apu sarebbe stato molto difficile prorogare i termini.

Per quale motivo, dopo il flop del bando Apu di Sint, il consigliere Nastelli non ha mai assunto le difese dei termali?

Invitiamo il consigliere in questione ad informarsi meglio e a non confondere i vuoti in organico determinati da quota 100 con l’ipotetico ingresso degli Apu, poiché si tratta di due vicende che non hanno alcuna attinenza. E questa confusione, forse artatamente diffusa, rischia di esacerbare gli animi di lavoratori già provati dalla cronica mancanza di lavoro.

Piuttosto il consigliere Nastelli si attivi a verificare, come già ha fatto questa amministrazione, come stanno operando i suddetti lavoratori Apu, alcuni dei quali ci risulta non siano adeguatamente indirizzati dai responsabili. Si preoccupi, poi, di attivare insieme a noi le azioni di responsabilità verso chi ha distrutto la città, ha fatto fallire le Terme e creato pesanti passivi che oggi minano seriamente lo sforzo politico di questa maggioranza a cui spetta, così come da impegni assunti nella competizione elettorale, di risollevare la città, riaprire le Terme, restituire a Castellammare la sua vocazione turistica.

Noi siamo qui per difendere i diritti di tutti i lavoratori, a partire dai tanti rimasti esclusi dal ciclo produttivo. E non resteremo indifferenti dinanzi ai lavoratori termali che hanno vinto il ricorso in appello e che ora meritano un’adeguata collocazione, al pari di tutti gli altri lavoratori espulsi dal termalismo e dalle altre realtà occupazionali di Castellammare. Tante mine sono state innescate da chi ha governato in passato. Ed ora siamo qui per disinnescarle e per risollevare la città dal baratro in cui altri avevano tentato di spedirla.

Gruppo consiliare Cimmino Sindaco

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