(di  Carlo Carrillo) – Una coalizione di tutte liste civiche, ossia una serie di uomini che hanno gestito il “potere”, nel senso più deteriore del termine, che potrebbe dare il meglio di sé già dall’inizio, in quanto tutto il sistema di potere di questi ultimi sei anni è annidato tutto tra le otto liste civiche a sostegno di Di Martino. Una partita a tre, potrebbe disputarsi, tra Auricchio, Alfano ed Esposito che, alla luce dei risultati elettorali conseguiti nel primo turno del 10 giugno, scatenerebbe la “rissa politica” ancor prima dell’insediamento del nuovo sindaco. Infatti, a ben guardare i voti conseguiti dalle liste in questa coalizione, emerge che la lista più votata risulta essere, ma guarda un po’, Progetto Stabia, implicata nei fatti della 44 di via Cicerone e sulla quale sembrano siano stati accesi i potenti riflettori della procura di Torre Annunziata. La seconda lista più votata è risultata essere quella di Eutalia Esposito e terza classificata quella dell’ex sindaco, Nicola Cuomo, seguita a ruota, appena una trentina di voti, dalla lista del candidato “Vicesindaco” in pectore Antonio Alfano, In questa configurazione, Alfano non potrebbe più, secondo fonti ben informate, pretendere la leader-ship di vice in quanto, pur ottenendo tre consiglieri, non avrebbe dimostrato con la forza elettorale di poter ambire al ruolo. Considerato che Progetto Stabia, per colpa dei due elettori “Aspiranti Fotoreporter” della sezione 44 di via Cicerone, non può chiedere proprio niente altro, al di fuori del “riparo politico per la inquietante vicenda”, e quindi la partita per il ruolo di alter ego sembra sia diventata una questione di competenza di Nicola Cuomo che, in tal modo, potrebbe disporre di due figure di spessore, Maria Rita Auricchio e Raffaele Esposito, per ricoprire un ruolo importante oltre che togliersi quel sassolino dalla scarpa, con Alfano, che ancora sembra produrre tanto fastidio nei calzari dell’ex sindaco defenestrato. Uno scenario molto verosimile, anche se Cuomo si sentirebbe molto più tutelato, oltre che rappresentato, da una persona di famiglia, Paolo Giugliano, che da ex consulente “a gratis”, durante la Sua breve consiliatura, è poi passato a “Principe” delle insinuazioni al passivo nel fallimento di Terme di Stabia, percependo circa 40.000 euro in prededuzione. Insomma, una “Miscafrancesca” che potrebbe portare Di Martino, ancor prima di insediarsi, sull’orlo del baratro politico, oltre che dell’esaurimento nervoso. Una storia che, la nostra martoriata città, non merita di rivivere alla luce degli ultimi accadimenti fallimentari di cui, questi signori, hanno dato ampia dimostrazione negli ultimi lunghissimi sei anni in cui hanno portato Castellammare all’agonia politica e sociale. O no? Ah, saperlo!

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