(di Giovanni Storti) – Ma quanto costano ai cittadini di Castellammare di Stabia queste strutture sportive e soprattutto chi e come bisogna sostenerle e/o pagarle visto che sussistono enormi spese per mantenerle ? È da circa 8 anni che se lo si sta chiedendo la città, dove ci sono ancora epiloghi giudiziari da scrivere e sottoscrivere. Ci raccontano di una fitta corrispondenza di mail tra gli avvocati del Comune e di chi dovrebbe pagare il fitto per l’uso di queste strutture. Secondo quanto emerge comparirebbe, tra le altre, una società che sarebbe debitrice nei confronti del Comune, e quindi alla collettività stabiese, di qualcosa come 350mila800 euro circa(interessi esclusi), e il rappresentante di quella stessa società va in giro, di questi tempi, a “cercare lo scontro-confronto” con interlocutori, non occasionali, pronunciandosi finanche disponibile ad aprire le porte del proprio armadio.
La fitta corrispondenza, molto interessante per tutti gli stabiesi e di cui è venuta in possesso StabiaPolis, riguarda gli anni 2016 e 2017: invero, ci sarebbero da pagare le spese per la gestione di una struttura sportiva in città e, nella fattispecie, abbiamo anche potuto verificare l’esistenza in itinere di un procedimento giudiziario. Nell’agosto del 2016 la società, parte avversa del Comune, ha proposto quello che in gergo è chiamato “bonario componimento del contenzioso” mediante un pagamento spalmato su 20 anni ma “senza interessi”. Un teatrino triste, purché giudiziale, poiché gli avvocati del Comune per tutelare l’Ente sono stati costretti a rifiutare l’offerta e ad inviare una propria bozza di contratto spiegando che gli interessi “costituiscono il prezzo dell’attesa del pagamento” e la “dilazione” richiesta dovrebbe essere “garantita attraverso una polizza fideiussoria bancaria o assicurativa”. Nella nuova risposta a Palazzo Farnese, l’azienda risponde “picche”, ma si prende ancora altro tempo: infatti, provenendo la proposta transattivi, attraverso una bozza di contratto, dai legali e non dall’amministrazione, si evidenziava comunque l’intenzione di non pagare interessi né di presentare polizze di garanzia. Veramente stravagante per un imprenditore che, ripetendo ad ogni piè sospinto di pagare tasse e balzelli di ogni tipo, aspirante a diventare rappresentante dei cittadini, lascia capire (attraverso questo comportamento) l’intenzione di far ricadere proprie responsabilità onerose su quegli stessi cittadini di cui aspira a tutelarne interessi ed esigenze. Ma, leggendo e comprendendo, andiamo avanti fino ad arrivare agli inizi dell’anno 2017.
Lo scorso anno, finalmente, la proposta della dilazione ventennale viene supportata dalla disponibilità di contrarre una polizza assicurativa, stipulata dalla società inadempiente, a rilasciarsi anno per anno fino alla completa estinzione del temporaneo “sospeso”. Il Comune di Castellammare, a questo punto, sembra quasi convinto, anche perché si rende conto delle scarse possibilità di recuperare quei soldi, considerato che la società debitrice non risulta intestataria di beni immobili di alcun tipo. Ancora qualche arzigogolo di troppo sugli interessi, ma forse si potrebbe addivenire alla conclusione della interminabile controversia. Le bocce, per adesso, sono ferme al 10 novembre 2017, con la necessità di dover dar luogo alla chiusura della vicenda ma, alla luce del fatto che l’atto necessita di approvazione del consiglio comunale, vista la deroga al regolamento comunale sulle entrate e previsione di entrata pluriennale, questo passaggio risulta impossibile oggi praticarlo per la presenza del Commissario Prefettizio, a meno che non sia lo stesso Cupello a decidere con i poteri del consiglio che rientrano nella sua facoltà. Una domanda sorge spontanea alla fine della fiera: “Ma il famoso imprenditore farà finalmente tornare alla collettività ciò che le spetta”? Ah, saperlo!!!
Castellammare di Stabia lì 25 Febbraio 2018







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