(Red) – Un consigliere comunale, del gruppo degli sconsolati ed irreali pentastellini stabiesi, ha reso noto, attraverso la pubblicazione di un post demenziale su Facebook, il suo “punto di vista” sull’annosa questione che attiene l’occupazione abusiva degli spazi antistanti Palazzo Farnese ed utilizzati, secondo quanto denuncia nello scritto social, da un parcheggiatore abusivo che avrebbe notato riscuotere l’obolo dagli automobilisti indisciplinati, utilizzatori di uno spazio inibito al regolare parcheggio delle autovetture. La becera necessità di ottenere una visibilità pubblica, da parte del consigliere in questione, è nota ormai a tutti, come del resto è nota la cronica incapacità di produrre proposte serie e fattibili nell’interesse della comunità stabiese. Ma questa volta, a dire il vero, sembra che questo impalpabile ed insipiente consigliere abbia superato proprio i più elementari limiti della decenza. Infatti, attraverso il contenuto di quanto postato sui social, emergerebbe un superfluo quanto infido tentativo, tra l’ironico ed il beffardo, di associare questo “delinquenziale fenomeno” ad una ipotizzata inerzia dell’Amministrazione proprio in relazione ad una “immaginaria” eventuale connivenza con l’occasionale e/o abituale “parcheggiatore abusivo” che, a questo punto è d’uopo sottolinearlo, il consigliere avrebbe evidentemente visto estorcere agli ignavi quanto cazzimmosi automobilisti fruitori. Alla luce di quanto in premessa, resterebbe fortemente omissivo il comportamento del consigliere, ammesso che abbia assistito alla consumazione del grave reato estorsivo ai danni dei cittadini, che nell’esercizio della sua funzione di pubblico amministratore della città, girando forse gli occhi dall’altra parte dopo aver scattato la foto, si sarebbe ben guardato dall’avvertire le Forze dell’Ordine di quanto stava, eventualmente, accadendo sotto i propri occhi. E’ troppo facile fare la demagogia spicciola e, intanto se questa situazione rappresenta un problema, sarebbe bastata una semplice telefonata per evitare che si perpetrasse un siffatto reato ai danni della collettività. La camorra non si combatte a chiacchiere né con la demagogia spicciola, c’è bisogno che ogni cittadino, ed in particolare poi per chi ricopre incarichi istituzionali che, invece di pensare ad apparire polemicamente sui social, faccia la propria parte mettendoci l’ANIMA E IL VISO per combattere questo cancro tanto determinato quanto spietato. Sarebbe bastato proprio poco e, dopo aver scattato il book fotografico di rito, nulla sarebbe costato chiedere l’intervento della Polizia o dei Carabinieri che, solo a titolo informativo, tanto la telefonata è pure gratuita!

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