(Red) – Una lunga e complessa storia iniziata nel 1998 con il Consiglio Comunale stabiese che, con atto n. 136 del 30.11.1998, deliberò di procedere all’acquisto di una porzione dell’immobile di proprietà Istituto delle Povere figlie delle Sacre Stimmate”, procedura perfezionata con contratto di compravendita n. Rep. 28967 del 16 giugno 1999 per notaio Spagnuolo Catello di Castellammare di Stabia, trascritto alla Conservatoria Napoli 2 . All’immobile si accede dalla Via Raffaele Viviani 10 e dalla via Quisisana, ed è, si ripete, quale porzione del maggior complesso immobiliare di proprietà di detto Istituto, e cioè la porzione rappresentata dall’intera ala sinistra per chi guarda dalla strada, composta dal piano terra, primo, secondo, terzo e quarto piano, il tutto, ovviamente, previo frazionamento catastale. Perciò la parte acquistata dal comune è censita nel nuovo catasto edilizio urbano alla partita 3561 con le indicazioni del foglio 12 mappale 119 sub 1,2,3,4,5,11,102.

Detta porzione d’immobile fu acquistata con la precisa volontà, espressamente riportata nella deliberazione di Giunta Comunale, in data 17.02.2010, di destinare la stessa ad uso uffici comunali.

La restante porzione, di proprietà dell’Istituto, risulta censita al foglio 12 mappale 119 sub 6 e 7.

Con determina n. 139 del 14.11.2000 del Settore Urbanistica veniva indetta la gara per l’affidamento dell’incarico di progettazione preliminare, definitiva ed esecutiva dei lavori di cui all’oggetto, onde recuperare all’uso ufficio l’immobile acquisito. Dopo varie vicissitudini procedurali, a seguito di sentenza n. 2295/02 del Tar Campania II Sez. l’incarico veniva assegnato all’RTP capeggiato dall’Arch. Giancarlo Battista.

Con nota n. 601 del 19.11.2003 L’RTP Battista, incaricato della progettazione, preliminare, definitiva ed esecutiva, giusta convenzione sottoscritta, fu autorizzato ad eseguire indagini con oneri a carico dell’Ente, in aggiunta alla parcella, per circa 29.0000,00 €.

Con delibera di Giunta Comunale n. 113 dell’8 giugno 2006 fu eseguita una variazione di bilancio e approvato la scheda intervento allegata alla delibera con cui si dichiara, a firma del sindaco pro tempore, espressamente l’obiettivo di recuperare tutto il fabbricato acquistato, come sopra, e di finanziare l’opera nel suo complesso, con accollo spesa a carico del Comune di circa 1.100.000,00 €, su un totale pari a circa € 4.850.000,00.

Il 27 luglio 2006 fu redatto il Verbale di validazione del progetto definitivo dei lavori di restauro dell’edificio denominato ex Stimmatine ai sensi dell’art. 47 del DPR 554/1999.

Con Delibera di Giunta Comunale n. 179 del 03.08.2006 fu approvato il solo progetto definitivo redatto dall’RTP arch. Giancarlo Battista, per un importo complessivo di € 4.850.000,00, di cui per lavori a base d’asta 3.450.000,00.

Il progetto sopra citato fu approvato dalla commissione Tutela Beni Ambientali nella seduta del 15 marzo 2007.

In data 20.07.2007 con provvedimento n. 44950 viene emesso il decreto per l’autorizzazione ambientale dell’intervento.

In data 29.07.2007 con nota n. 22320 il progetto ottiene l’autorizzazione  della Soprintendenza di Napoli.

Con la nota n. 66634 del 07.11.2007 fu trasmesso il Decreto regionale n. 1196 del 24.10.2007 in cui sono stabilite le regole da rispettare per l’utilizzo del finanziamento e la realizzazione dell’opera.

Con determina n. 80 del 02.10.2007 fu indetta la gara per l’affidamento dei lavori di che trattasi e la progettazione esecutiva, con procedura aperta e l’offerta economicamente più vantaggiosa, ovvero un appalto integrato sulla base del progetto definitivo redatto dall’RTP arch. Battista.

Con determina  n. 42  del 08.05.2008 fu affidata l’esecuzione dei lavori e della progettazione esecutiva all’ impresa ATI Costruzioni Ing. Penzi spa – Progettazioni & Appalti con il ribasso del 15,950 %, quindi per un importo netto pari ad € 3.062.182,28 di cui € 2.812.732,63 per lavori al netto del ribasso ed il restante per oneri di progettazione e sicurezza.

Con nota  prot. N. 36207 del 23.06.2008 fu trasmesso, dalla Soprintendenza di Napoli, per conoscenza al Comune, il decreto n. 310 del 27.05.2008, dichiarazione di interesse storico artistico dell’immobile residuale, foglio 12 mappale 119 sub 6 e 7, di proprietà dell’Istituto Povere figlie delle Suore Stimmatine

Successivamente con determina  n. 66 del 28.08.2008 e convenzione n. 456 del 20.10.2008 lo stesso RTP veniva incaricato della direzione dei lavori di che trattasi.

Con la determina n. 79 del 03.11.2008, il dirigente pro tempore apportò una rettifica allo schema di contratto.

In data 22.04.2009, con protocollo  n. 25378, la ditta Penzi trasmise il suo progetto esecutivo e l’elenco degli allegati .

A  seguito di quanto sopra riportato fu sottoscritto, tra l’impresa ATI Ing. Penzi ed il dirigente pro tempore del Settore Urbanistica arch. Lea Quintavalle, il contratto Rep. N. 462 del 05.11.2008 per l’esecuzione sia della progettazione esecutiva, coordinamento sicurezza  e sia dei lavori di restauro dell’edificio denominato ex Stimmatine.

Con nota n. 45187 del 28.07.2009 il RUP pro tempora trasmise il parere del RTP progettista definitivo sul progetto esecutivo della  Ditta Penzi per avere un riscontro dalla stessa ditta.

Con nota n. prot. 46811 del 06.08.2009 la ditta risponde al quesito del punto precedente.

Con nota n.62891 del 3.11.2009 la ditta Penzi trasmette una relazione generale del progetto esecutivo.

In data 12.11.2009 con nota n. 64564 il RUP pro tempore trasmette alla Regione Campania i dati del progetto e la sua approvazione.

In data 03.03.2010 risulta registrato presso l’Agenzia delle Entrate – Ufficio di Caserta l’atto di sottomissione con cui l’Impresa, il RUP ed il Direttore dei lavori concordano di frazionare l’appalto, a seguito della progettazione esecutiva redatta dall’impresa, in due lotti di cui il primo lotto in due stralci ed il primo stralcio di importo equivalente al contratto già sottoscritto, mentre il secondo stralcio di importo di circa € 532.369,60 al netto di ribasso e oneri di qualsiasi genere.

La Regione Campania con nota n. prot.14187 del 10.03.2010, facendo seguito alla richiesta n. 10410 del 18.02.2010 del comune, comunica di non poter assegnare ulteriori fondi per opere integrative e migliorative.

Con Decreto Regionale n. 412 del 5 luglio 2010 la Regione assegna al Comune il finanziamento per i lavori di restauro del fabbricato ex Stimmatine.

Con deliberazione di Giunta Comunale n. 49 del 23.03.2010, viene approvata ogni variazione e modificazione contrattuale sopra esposta, con riferimento in particolare al punto 24 disponendo che il secondo stralcio del primo lotto doveva trovare copertura economica nel quadro economico dell’opera  già finanziato, mentre per il secondo lotto si stabilisce di rimandare la copertura economica al prossimo bilancio dell’Ente.

Con nota prot. n. 25584 del 07.05.2010 la Regione Campania chiede la rettifica del quadro economico del progetto a cui il comune aderisce con la determina n. 40 del 30 giugno 2010.

Sulla base degli atti citati in epigrafe, si precisa che furono trasmessi ai funzionari incaricati della procedura del finanziamento, presso la Regione Campania, sia la copia dell’atto di citazione che dell’atto di sottomissione per le valutazioni del caso e per i successivi provvedimenti ritenuti necessari e di rispettiva competenza.

Questa la nostra ricostruzione con gli estremi necessari per ricomporre l’intera vicenda, attività e atti citati in ordine cronologico e risalenti alla prima metà del mese di maggio 2010, tempo in cui il consigliere Di Martino sembra che frequentasse una regione diversa, la Calabria, ma che in zona riusciva comunque a contare su riferimenti politici che ricoprivano importanti ruoli amministrativi, tanto almeno fino alla prima metà di aprile del 2010. Nel frattempo, avendo vinto nella tornata elettorale del 30 e 31 marzo 2010, subentrò Bobbio che, come primo “regalo” della gestione del Csx, si ritrovò a fare i conti con le famose prescrizioni Prefettizie recapitate proprio nei primi giorni di maggio di quello stesso anno. Eppure, se la storia bisogna raccontarla, siamo costretti a prendere atto che, questi signori, non sono capaci di raccontarla per bene ma, al contrario, se devono stravolgerla sono sicuramente dei maestri. Sulla questione delle Stimmatine fu subito confronto in quella maggioranza, anche perché il discutibile operato di Di Napoli fu immediatamente rilevato e, nel corso di quei mesi, divenne motivo di un confronto serrato sui dubbi che, nel frattempo, iniziarono a montare in relazione alla legittimità di alcuni atti prodotti dall’amministrazione precedente. Quando si tenta di travisare i fatti storicamente accaduti, bisognerebbe prima valutare se, di quei fatti, esistano memorie scritte o storiche che possano intervenire in proposito, e considerato che le affermazioni possono essere sempre e comunque confutate, producendo atti o memorie scritte, abbiamo inteso pubblicare per il momento solo una piccola parte della vicenda al solo fine di sollecitare l’interesse dei cittadini, oltre che rendere un servizio di informazione vera. Ma allo stesso tempo abbiamo ritenuto molto utile rinfrescare la memoria al consigliere Di Martino sulla reale evoluzione di una vicenda che, oltre al danno, ci ha riservato anche la beffa di passare per quelli che vorrebbero coprire qualcuno riversando accuse sul groppone di altri. La verità, così come ha ben ribadito nel suo intervento qualche consigliere comunale in aula, sta nei fatti, no certamente nelle chiacchiere dei venditori di fumo di professione che vivono esclusivamente di espedienti. Per il momento, e solo per il momento, tant’è, il resto nei prossimi giorni

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