(Red) – Sono ormai trascorsi 100 giorni dall’ultima udienza di discussione innanzi al Tribunale di Taz per decidere sull’Incandidabilità dei 14 ex Amministratori stabiesi convocati, nonostante la sussistenza dell’inconfutabile dato che il giudizio camerale, così come inquadrato dalla vigente normativa, preveda la conclusione con una sentenza da pronunciarsi entro 15 giorni dal termine della fase di discussione. Infatti, dopo ben diciotto mesi dal suo inizio, ed a oltre tre mesi dalla sua conclusione, siamo costretti a registrare a tutt’oggi che il deposito della sentenza sembrerebbe essere ancora in alto mare. Acclarato che il 22 settembre 2023 fu calendarizzata l’udienza per la discussione sull’incandidabilità del 26 settembre 2023, e che al termine della predetta udienza il Presidente, la dott.ssa Lo Piano, concluse comunicando alle parti che nel giro di un mese ci sarebbe stato il pronunciamento tanto auspicato quanto atteso, registriamo che l’Avvocato Siniscalchi, in data 5 dicembre 2023, ha depositato nel fascicolo processuale la sentenza del CdS, pubblicata il 15/11/2023 al n° 9824/2023.E ciò al sol fine di portare a conoscenza del Collegio la decisione di quanto stabilito dai Giudici di Palazzo Spada nell’altro giudizio avente ad oggetto limpugnativa del provvedimento di scioglimento del Consiglio Comunale stabiese. L’atto depositato dalla difesa dell’ex Sindaco, a nostro sommesso parere, assumeva la connotazione di un ulteriore sollecito ad un pronunciamento che ormai sembra aver spodestato il principio di urgenza per il quale è stato, a suo tempo, attivato.

Tuttavia registriamo la solerzia dell’Avvocato Capodanno, capo dell’Avvocatura dello Stato, che proprio in prossimità del Natale, in data 11 dicembre sempre del 2023, depositava nel fascicolo processuale telematico la seguente nota difensiva:

Il MINISTERO DELL’INTERNO (C.F. 97149560589), in persona del Ministro p.t., , Ufficio Territoriale del Governo di Napoli in persona del Prefetto p.t. (C.F. 80049360631), rappresentati e difesi ex lege dall’Avvocatura Distrettuale dello Stato di Napoli (c.f.: ADS80030620639), presso i cui uffici in Napoli, via A. Diaz 11, domicilia e presso cui andranno inviate le comunicazioni di Cancelleria, giusta il disposto di cui all’ultima parte dell’ultimo comma dell’art. 176 C.P.C., al seguente indirizzo di posta elettronica certificata: ads.na@mailcert.avvocaturastato.it; contro sig. CIMMINO GAETANO + altri, rappresentati e difesi come in atti. Con riferimento al deposito della sentenza n. 9824/23 pronunciata dal consiglio di stato, si deduce la sua irrilevanza nel presente giudizio, atteso che risulta annullata la decisione di primo grado, il cui giudizio dovrà essere riattivato, e tuttavia l’impugnato provvedimento di scioglimento del consiglio comunale di Castellamare di Stabia resta valido ed efficace.

Questa nota, in dispregio del rispetto del ruolo del Collegio presieduto dalla dott.ssa Lo Piano, rende perfettamente l’idea dell’atteggiamento assunto da una certa parte del procedimento in itinere, dando modo di constatare il super-accanimento messo in campo a dispetto di presunte “insinuazioni”, destituite di ogni fondamento, tanto al netto della negazione del diritto alla difesa – dei convocati in giudizio – decretata attraverso l’impossibilità di accedere agli atti allegati alla relazione redatta dalla CdA (allegati sui quali insiste ancora oggi il Segreto di Stato) che, chissà come e per quale ignoto motivo, risultano, sin dai primi giorni di marzo 2022, essere in possesso di alcuni giornalisti e politici di Csx addetti ai lavori che li hanno usati per “infangare gli infami nemici del Cdx” al solo ed unico fine di poter fruire di vantaggi per la propria parte politica. Una violenta campagna di delegittimazione umana e politica messa in campo contro gli ex-amministratori che, insieme ai loro nuclei familiari, sono stati oggetto di un aggressivo e virulento linciaggio mediatico senza tregua raggiungendo vette di una inaudita violenza verbale, vette mai raggiunte in passato.

A tal proposito, risuonano nella nostra mente le parole pronunciate, nel suo discorso di fine anno, dal Presidente Mattarella che ha così tuonato:” Penso alla pessima tendenza di identificare avversari, o addirittura nemici, verso i quali praticare forme di aggressività. Anche attraverso le accuse più gravi e infondate. Spesso, travolgendo il confine che separa il vero dal falso”. Questo è quanto, e alla luce di questo alto concetto non ci resta altro che affermare con convinzione che “La giustizia si predica e si pratica, e non la si usa come strumento e/o arma per sconfiggere i “nemici politici”.

Tale comportamento, invero, uccide di fatto la Democrazia”!

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