Red) –  «Faccio politica da quando avevo 15 anni, è la passione della mia vita – così esplode in uno sfogo liberatorio Armando su Facebook -. Ho fatto tutta la gavetta e mi sono fatto le ossa combattendo contro un pregiudizio che mi ha accompagnato, ma che non credo di meritare. E ho passato gli ultimi tre anni e mezzo a dover rinunciare a tutto questo, perché finito sotto inchiesta. Per senso di responsabilità e rispetto verso la mia gente, verso il mio partito, anzi, verso il capo del mio partito, mi sono fatto da parte. E oggi sono stato assolto perché il fatto non sussiste. Non festeggio, perché sono state tante, troppe le rinunce, le ingiurie, la tristezza». Così ha esordito il giovane politico forzista alla sentenza che, a sei anni dai presunti fatti e dopo tre anni e mezzo di sofferenze, scrive la parola fine ad un procedimento avviato con la solita superficialità da una parte della magistratura, molto spesso al servizio di una parte politica piuttosto che della Giustizia, al fine di far luce su presunti reati che pedissequamente mirano ad “Inzaccherare” l’immagine di personaggi politici appartenenti ad un preciso quanto ben individuato schieramento avverso.

La dimostrazione pratica di questo scellerato e malvagio disegno è quanto sta accadendo in questi ultimi giorni in quel di Milano dove, la Procura  ha chiesto una perizia sulla salute di Silvio Berlusconi nell’ambito del processo Ruby Ter.  

Molti sono stati gli attestati di stima recapitati ai 29 assolti, e tra questi spicca il raggiante commento della presidente dei senatori di Forza Italia Anna Maria Bernini la quale sottolinea provocatoriamente che, anche in questo caso, si tratta «dell’ennesima dimostrazione di come fattispecie di reato troppo vaghe come il voto di scambio e il traffico di influenze aprano le porte a un eccesso di discrezionalità della magistratura. Troppe sono le inchieste aperte in base a elementi fragili e surrettizi». Una storia che alla luce dei risultati delle ultime elezioni regionali, che si sono tenute in Campania, ha sicuramente pregiudicato e falsato il risultato elettorale uscito dalle urne, tanto con notevole danno sia per i cittadini campani che per lo stesso partito del Cavaliere. E chest’è!  

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