(di Giovanni Storti) – Ma la curatela cosa ha fatto dal momento del fallimento delle Terme di Stabia spa fino ad oggi? È quello che si continuano a chiedere e stanno cercando di capire gli ex lavoratori licenziati dopo il crac della società partecipa del Comune di Castellammare. Per farlo gli ex termali hanno prodotto una nuova richiesta di accesso agli atti dopo la prima inoltrata ad ottobre. Nulla, però, si è ancora mosso tra un rimpallo continuo di competenze, curatore, giudice e comitato dei creditori. “Stiamo cercando di portare a termine – fanno sapere i termali – una nuova ed ennesima operazione verità sui tanti, troppi lati oscuri del fallimento delle Terme”.

Gli ex lavoratori si stanno muovendo nell’ambito del procedimento giudiziario in corso al Tribunale di Torre Annunziata. I lavoratori sono ad un passo dal dimostrare c’è stato un trasferimento d’azienda tra Terme di Stabia e Sint (altra partecipata del Comune proprietaria del complesso un tempo gestito da Terme spa) con l’acquisizione dello stabilimento termale, richiesto e ottenuto dall’amministrazione di Sint. Sint, insomma,

secondo i termali, avrebbe dovuto acquisire anche la forza lavoro insieme al complesso termale. E allora: il licenziamento collettivo di 100 persone è avvenuto prima o dopo l’acquisizione del complesso da parte di Sint?

Insomma per rispondere a queste domande i termali hanno chiesto di visionare tutti gli atti e i documenti prodotti dal curatore fallimentare Massimo Sequino dalla data del fallimento, nel 2015, fino ad oggi. Documenti che comprendono lo stato delle casse di Terme, le diverse azioni di responsabilità, eventuali polizze assicurative, l’elenco dei soggetti in prededuzione. La curatela avrebbe potuto proseguire l’attività o quantomeno preservare lo stabilimento delle Nuove Terme di Castellammare che dopo il licenziamento è stato ripetutamente vandalizzato, preso di mira dai ladri e devastato?

Da ottobre, data della prima richiesta, fino ad oggi il curatore Sequino non ha ancora mostrato gli atti così gli ex lavoratori della partecipata si sono rivolti al giudice il quale ha riferito loro di produrre una nuova istanza indirizzata stavolta al comitato dei creditori. Ora gli ex termali sono in attesa di risposte, in attesa anche della nuova udienza del procedimento in corso a Torre Annunziata prevista per domani 31 gennaio 2018.







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