(di Redazionale) – Un ex candidato sindaco pentastellato, eletto consigliere comunale insieme alla giovanissima e promettente Laura Cuomo, che a testimonianza della sua notevole incapacità politica si esercita a sparare supercazzole sfuse ed a pacchetti sui social, così proprio come i personaggi ricadenti nella definizione che il grande ed incommensurabile scrittore, Umberto Eco, ebbe a sintetizzare nel suo condivisibile e sfavillante aforisma, attraverso uno sfolgorante strale mediatico, lanciato in occasione del riconoscimento della Laurea honoris causa, ricevuta all’università di Torino il il 10 giugno 2015. Infatti, abbiamo avuto modo di conoscere questo particolare personaggio in occasione della campagna elettorale, quella amministrativa del 2018, solo perché nelle primarie grilline era saltato fuori il nome di questo emerito sconosciuto, non solo agli stabiesi ma all’intera platea grillina della città delle acque, che solo con l’apporto dei “Cirillo’s”, coadiuvati dal consigliere uscente Amato, riuscirono a conferirgli l’investitura a candidato sindaco della città stabiese per il movimento di Casaleggio. Molte furono le polemiche che scoppiarono in casa grillina, furono prodotti esposti e denunce dai grillini delusi al fine di ripetere, quantomeno, quelle primarie che a loro avviso risultavano inficiate da presunti brogli che avrebbero messo in campo i “padrini politici” di un candidato ritenuto incapace ed inadeguato per tentare la scalata allo scranno più alto di palazzo Farnese. Invero, queste polemiche determinarono anche allontanamenti dal movimento che, appena tre mesi prima, alle politiche aveva conseguito circa 17.000 voti con il 53%, risultando quindi il primo partito nella ex Stalingrado del sud. Un contenitore molto importante quello del movimento grillino in città, e questi risultati inaspettati determinarono una giustificata preoccupazione, accompagnato ad un elevato fermento, tra i partiti politici e le civiche stabiesi al punto che, per combattere il reale pericolo di consegnare la guida della città nelle mani di inetti ed incapaci, qualche forza politica aveva addirittura ipotizzato una grande alleanza al fine di scongiurare questo eventuale pericoloso risultato. Ma nulla accadde di tutto ciò, ad agevolare i partiti e le civiche, storicamente impegnati sul territorio, ci pensarono “I Cirillo’s” con l’incoronazione di un candidato sindaco che, nel corso della lunga contesa elettorale, riuscì a farsi conoscere dai cittadini stabiesi solo ed esclusivamente in virtù delle numerose ed ineguagliabili gaffe ed al colore, per la verità eccentrico, dei suoi strampalati pedalini che esibiva con orgoglio e compiacimento. I risultati della consultazione elettorale, rapportati alle precedenti comunali ed alle recentissime politiche, furono catastrofici, infatti fu eletto lo stesso candidato sindaco in compagnia della consigliera Laura Cuomo, per cui i pentastellini paesani riuscirono solo per il rotto della cuffia a confermare il pregevole risultato conseguito nel 2016 ma che, alla luce dei roboanti risultati delle politiche ed ai preoccupanti sondaggi per le comunali, furono costretti a registrare una disastrosa conclusione nella città dove era sceso, qualche anno prima, addirittura “Giggino a prumessa” che aveva magicamente illuso gli ex lavoratori termali con la costituzione di una fantomatica cooperativa tramontata poi incredibilmente senza mai spiegarne le ragioni. Oggi, questo signore tanto per usare un eufemismo, si ritrova in consiglio comunale a svolgere un ruolo attraverso il quale dovrebbe rappresentare a livello politico il movimento che lo ha eletto e, cosa ancora più seria, le istanze e la tutela degli stabiesi, ma come potrà ottemperare a questi gravosi ed importanti impegni istituzionali, considerato che è anche membro della commissione finanze, se questo becero personaggio non ha cognizione di quanto sia importante e serio questo ruolo e non sa nemmeno che la commissione di cui fa indegnamente parte non è deputata a deliberare ma che: “Le commissioni consiliari sono competenti ad esprimere proposte, valutazioni e pareri al Consiglio Comunale in ordine a tutti i problemi riguardanti la commissione stessa”? E se non conosce nemmeno la differenza che passa tra un parere, una determina, una delibera di giunta e/o consiglio comunale, per non parlare di altro, ma come pensa di esperire i gravosi compiti che attengono il ruolo di un consigliere comunale? Adesso è chiaro il motivo per il quale esegue pedissequamente le indicazioni dei “Capiparanza” Andrea Di Martino e Tonino Scala eseguendo a menadito ogni disposizione impartitagli, con particolare riferimento alle “Fughe per la sconfitta” organizzate nell’aula per sfuggire alle responsabilità di quella “Mala Gestio” che ha caratterizzato lo Sgoverno della città in questo ultimo quinquennio. E lui che cosa tiene da coprire? Questo povero “soldatino di latta” è capitato come “L’Asino in mezzo ai suoni”, poco aduso ad apprendere(anche perché non studia) e pertanto molto limitato, può semplicemente rappresentare solo, ed in maniera esclusiva, la <Quintessenza del PETO di un Balenottero> afflitto da dissenteria acuta, tanto risulta impalpabile ed inutile la sua presenza politica ed umana in consiglio comunale, oltre che in una commissione importante e fondamentale come quella finanze, organismi dove al massimo, a voler essere generosissimi, potrebbe svolgere il ruolo di usciere con il dovuto rispetto per la categoria. Qualcuno salvi questo povero “Soldatino di latta” dalle grinfie di quei marpioni politici che, a seconda delle occasioni, lo usano solo ed esclusivamente come mezzo per mettere in campo, e realizzare, le loro strategie politiche amministrative, in quanto questo personaggetto è costretto alla fine dei lavori a chiedere informazioni su quanto sia accaduto nell’adunanza alla quale ha partecipato. La città non merita questo, merita ben altro, o no?

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