(Red) – Una articolata e complessa indagine, durata circa otto mesi, quella messa in campo dagli uomini della P.G. in servizio alla Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Salerno che, su disposizione della Procura Salernitana, ha eseguito una ordinanza cautelare a carico di ben quattro persone, tra cui un sottufficiale, in servizio presso lo stesso ufficio, e di altre tre persone accusate di aver organizzato il raggiro delle Patenti Nautiche illecitamente vendute. Una operazione ad ampio raggio, con circa 70 perquisizioni domiciliari che sono state effettuate sull’intero territorio nazionale a carico di altrettanti indagati. Alfonso Ruggiero (in servizio presso la Capitaneria di Porto di Salerno): custodia cautelare in carcere; Gennaro Russo: custodia cautelare agli arresti domiciliari; Francesco Afeltra: custodia cautelare agli arresti domiciliari e Gaspare Raimo: custodia cautelare agli arresti domiciliari; questi i nomi dei quattro uomini sottoposti alla restrizione della libertà.

Secondo la convinzione del Giudice per le indagini preliminari, il certosino lavoro degli inquirenti ha consentito di scoprire le plurime condotte delittuose volte al rilascio di patenti nautiche, titoli “acquistati” grazie al corrispettivo pagamento di somme di denaro, senza che i “beneficiari” sostenessero il previsto esame teorico e pratico. Tanto, attraverso la complicità di un sottufficiale in servizio nella stessa Capitaneria di Porto. L’attività investigativa, avviata a seguito di alcune anomalie riscontrate nel corso di una occasionale verifica interna sulle procedure di rilascio delle patenti nautiche, si è dipanata in una più complessa attività di indagine, attraverso l’uso di intercettazioni telefoniche e ambientali, oltre che di appostamenti, di osservazione, controllo e pedinamento di indagati.

Nel provvedimento cautelare sono contestati, a vario titolo, i delitti di falsità materiale ed ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atto pubblico associato alla corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio. Le settanta perquisizioni domiciliari effettuate hanno avuto come finalità la ricerca delle patenti nautiche ed altro materiale utile alle indagini.
All’esito delle perquisizioni sono stati sequestrati titoli abilitativi (Modelli del titolo) e denaro contante per un totale di più di 50mila euro, ritenuto profitto dei reato di corruzione.

Le patenti nautiche venivano rilasciate su stampati autentici e ritualmente registrate agli atti d’ufficio, tanto per farle risultare ad un primo e superficiale controllo regolari, e successivamente consegnate a fronte di un pagamento che, per l’acquirente finale, poteva variare dai 2mila ai 3mila euro a seconda degli intermediari e dell’abilitazione richiesta (entro le 12 miglia o senza limiti). Secondo gli inquirenti, le patenti acquisite illegittimamente, sarebbero state “mercanteggiate e vendute” a cittadini residenti su tutto il territorio nazionale, elevando Salerno ad una sorta centrale operativa e di smistamento dei titoli abusivi.

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