(di Aldo Palazzeschi) – Nomi calati dall’alto. Accordi nazionali che rischiano di avere ricadute negative sui territori. E’ il caso del centrodestra nel collegio tra Castellammare e le due Torri, dove nelle ultime ore si sta giocando una battaglia fino all’ultimo sangue.
A rischiare è proprio Nello Di Nardo, l’ex segretario regionale di Italia dei Valori che ha traslocato in Forza Italia e che aveva ormai rassicurazioni per guidare l’uninominale al Senato. Fino a quando non è stato siglato l’accordo a Roma tra Forza Italia e Fratelli d’Italia sul candidato della Regione Lazio. La scelta è ricaduta su Stefano Parisi, in cambio della soppressione di Energie per l’Italia. Rampelli di Fratelli d’Italia ha fatto un passo indietro, ma la Meloni ha voluto rassicurazioni. “Ora dateci un seggio sicuro”. E quel seggio sicuro, secondo i sondaggi, sarebbe proprio quello di Castellammare, Torre del Greco, Torre Annunziata. L’uninominale allora lo guiderebbe Carmela Rescigno, medico e consigliere comunale di Camposano voluta da Edmondo Cirielli, il “boss” di Fratelli d’Italia in Campania.
Così Di Nardo sarebbe fuori e Castellammare si ritroverebbe ancora una volta senza riferimenti.
Si rischia allora la rivolta sui territori per scelte calate dall’alto e scaturite da accordi nazionali scellerati.
“Non ci sto a votare una candidata calata dall’alto – spiega Carlo Carrillo di Forza Italia – Rinunciare ad una candidatura di un esponente del territorio per far posto ad una che deve andare in parlamento per alzare la mano senza aver cognizione delle problematiche dell’area stabiese? È pazzesco”.
“Questo atteggiamento potrebbe comportare gravi ripercussioni per l’elettorato di Forza Italia – rincara la dose Carrillo – che potrebbe scegliere la strada di non recarsi alle urne per protesta ed in tal modo mettere in discussione non solo la vittoria al senato ma anche quella che, secondo i sondaggi, si potrebbe profilare anche per la camera. Basta con queste pastrocchie da soap opera da quattro soldi. Il territorio ha bisogno di tornare alla politica per riprendere quel confronto necessario a far ripartire l’area stabiese con progetti seri ed affidabili. Nel caso dovesse prevalere la “politica delle telenovelas” si rischia di consegnare il territorio nelle mani di incapaci ed incompetenti che potrebbero portare a picco le sorti del nostro paese. A voi la responsabilità della scelta”.







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