(di Carlo Carrillo) – Rispunta fuori un filmato di Andrea Di Martino risalente alla chiusura della campagna elettorale amministrativa che, prendendo in giro Pannullo addebitandogli un video dove sembrava essere Bin Laden, ci racconta cose molto interessanti rispetto allo scioglimento del consiglio comunale, eletto nel 2016, e culminato con la cacciata a casa di Pannullo, e della sua giunta, attraverso la famosa mozione di sfiducia sottoscritta il 05 febbraio del 2018. E cosa racconta nel video, l’ex vicesindaco di Pannullo, a proposito della “mandata a casa” del sindaco soprannominato “Tonino il breve” per quella che è risultata essere la più breve consiliatura nella storia stabiese? Orbene, il prediletto dell’on. Migliore, ha dichiarato in quella sede che egli stesso, insieme alle civiche alleate ed alle opposizioni, avrebbe mandato a casa Pannullo in quanto il P.D. che, così come in altre occasioni negli anni, aveva stipulato un accordo politico di programma con le civiche e che poi ad un certo punto, dopo aver preso possesso dei loro voti, lo stesso P.D. avrebbe detto alle civiche: “adesso comandiamo noi”, e mentre – sempre secondo Di Martino – ci stava chi lavorasse per la città con l’intenzione di risolvere i problemi, i Piddini – a suo avviso- lavoravano per i “fatti loro”. E’ questo il motivo per il quale le civiche, insieme alle opposizioni, avrebbero mandato a casa Pannullo; “Altro che 1.700 euro o 2.700 euro a metro quadro(si riferisce al prezzo a mtq nell’operazione ex Cirio), altro che palazzinari e poteri forti, la verità è che sei andato a casa perché l’ex capogruppo del partito democratico(ndr Francesco Iovino PD) ti manovrava come un burattino e ti faceva fare tutto quello che voleva lui”. Un video che, ascoltato con attenzione, dal 21mo minuto in poi, rivela cose molto interessanti oggi, alla luce di tutto quello che è accaduto con l’operazione Olimpo e che, in disparte la squallida interrogazione di Migliore quale riferimento politico nonchè padre putativo di Di Martino, ci chiama a riflettere con molta attenzione su quelli che potrebbero essere gli interessanti sviluppi di questa inchiesta che, manco a farlo apposta, ha avuto origine negli anni 2009 a seguito dell’omicidio Tommasino che, diciassette anni dall’omicidio del D.S. Corrado, ha potuto fruire del supporto dei pentiti autori dell’efferato delitto del consigliere Piddino e che, iniziata dal 2012, è continuata fino alla fine del 2016, ossia in un periodo che ha visto, inoppugnabilmente, il centrosinistra stabiese alla guida politica-amministrativa della città delle acque. E nel frattempo cosa fa Di Martino nell’espletamento della sua funzione istituzionale? In consiglio comunale, ed in commissione Finanze, fa gruppo e comunella con il capogruppo del P.D.!!! Ah, saperlo!

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