(di Beppe Locusta) Al meetup del M5S di Castellammare di Stabia la tensione sale sempre più e, in vista delle amministrative, il gruppetto dei cirilliani che si sono impossessati del simbolo tira fuori la sua vera faccia. L’opportunità di gestire un potere più grande di loro e delle loro reali capacità fa cadere loro anche la maschera della tanto sbandierata “democrazia partecipata” e, pur di difendere le postazioni raggiunte, danno sfogo alle reali e represse origini politiche. Così niente più assemblee in “diretta streaming”, niente più riunioni convocate con “eventi” su fb bensì “nomine” dirette di uno “staff comunicazione” fatte dal ducetto-candidato sindaco con il placet del suo compare, a tutto discapito e in pieno dispregio degli “attivisti” storici e non. Se questo è il “nuovo che avanza”, ci dispiace per chi, in buona fede, ci ha messo la faccia candidandosi nella loro lista ma questo “nuovo” puzza tanto di stantio nostalgico e va incontro ad un sicuro fiasco.

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