(Red) – E’ giunta finalmente al capolinea una lunga campagna elettorale che ha dovuto registrare, per la prima volta nella storia città della pasta, l’assenza “ufficiale” dalla competizione dei loghi dei partiti politici. Una scelta anomala maturata, nell’ultima settimana di agosto, alla luce di veti incrociati, e di pregiudiziali della peggior specie, emersi nel corso di un lungo e sofferto confronto tra i leader locali dei partiti politici che, esautorati di fatto dalle segreterie politiche provinciali, hanno dovuto fare di necessità virtù per inventare una “formula da laboratorio”, pur di stare tutti insieme appassionatamente, ed a “mascherarsi” dietro un civismo di comodo che è risultato, purtroppo per loro, indigesto all’elettorato competente e determinato della città di Gragnano. La corazzata Cimminiana, che poteva contare sull’apporto del PD, di Forza Italia, della Lega, di FdI, dei Grillini e di tutte quelle composite forze politiche presenti sul territorio gragnanese, è stata sconfitta dalla coalizione del giovane e promettente Nello D’Auria che, supportato da un gruppo di otto civiche quale vivida e reale espressione del territorio, non rinunciando alla sua “matrice identitaria” forzista, e nonostante la ferocia elettorale degli avversari della super-coalizione della “Pasta Mista” di Morriana definizione, con una pattuglia di giovani motivati e volenterosi è riuscito a vincere, anche in forza di un programma di governo articolato, aperto e pregno di progetti realizzabili per costruire finalmente una città a misura d’uomo. Un laboratorio che presentando i partiti sotto mentite spoglie, tutti insieme camuffati sotto simboli di “civiche pezzottate”, ha fallito; un esperimento che non ha convinto i cittadini di Gragnano nonostante la presenza, all’interno delle varie liste della coalizione di Cimmino, dei “Signori delle preferenze” molto noti all’elettorato il quale, votando per D’Auria, ha evidentemente deciso di recidere, in un sol colpo, un cordone ombelicale ritenuto nocivo per l’interesse della città e dei suoi cittadini. Adesso, che i cittadini hanno liberamente scelto, tocca ai partiti politici avviare una serena e profonda riflessione interna sul loro ruolo e sul rapporto che bisognerà, a partire da oggi, instaurare con un territorio che, nonostante le sue molteplici problematiche, ha dimostrato attraverso il voto dei cittadini la capacità di saper scegliere, in perfetta autonomia, la classe dirigente alla guida della propria città!

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