(Aldin) – Il tempo è senz’altro la cosa più preziosa che abbiamo a disposizione, eppure a volte lo sprechiamo senza nemmeno rendercene conto, altre volte, però, riusciamo a creare degli autentici capolavori. Quando ciò accade, tali opere vanno a costituire un’immensa eredità che solo i grandi uomini ci possono  lasciare. Tra questi dobbiamo doverosamente  includere la figura di un uomo che tra gli uomini è stato un  gigante: Gino Strada. Insieme alla moglie, ben ventisette anni fa, fondò l’Organizzazione umanitaria  Emergency  che ha curato undici milioni di persone ed è ora presente in diciotto paesi del mondo. Solo questo basterebbe a riconoscergli il plauso dell’umanità intera. Dove la stupidità umana produce solo morte e desolazione arrivano gli uomini di Emergency a dare una speranza a chi non ha più motivo di sperare. A volte sono proprio i più innocenti, i bambini, le vittime della più nefanda scelleratezza umana. Come raccontato dallo stesso Strada, la curiosità di questi piccoli  innocenti li spinge a toccare le mine giocattolo, piccoli pappagallini verdi di plastica disseminati nei campi che non appena sfiorati esplodono,  causando ustioni a volte irreparabili  a mani, viso, occhi di queste povere vittime. Ma come è possibile arrivare a tanta atrocità? Gli orrori della guerra sono sotto gli occhi dell’umanità intera, eppure non si riesce a porre fine a queste inutili barbarie. L’improvvisa scomparsa del dottor Gino Strada ci rattrista profondamente, ma sappiamo che la sua opera e le sue idee continueranno a lenire, in qualsiasi parte del mondo, la sofferenza dell’essere umano. Finché ci saranno uomini che faranno camminare le sue idee, l’umanità avrà ancora una possibilità, una speranza. Se  è sicuramente  compito dei governi, adoperarsi per mettere fine a queste indicibili sofferenze e fare proprio l’insegnamento di un medico che, con l’ardore e la tenacia di  un guerriero, ha combattuto in prima linea per salvare tantissime vite umane, è anche nostro compito sostenere questi uomini che, sull’esempio di Gino, lottano quotidianamente.  Buon viaggio Dottore, e che la terra ti sia lieve!

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