(Red) – “Saremo un problema per la Meloni, organizzeremo opposizione”, queste le prime parole pronunciate dalla neo-eletta segretaria del Pd a seguito del voto espresso, dai non iscritti, a sostegno della sua mozione. Una dichiarazione di guerra a tutto spiano che, piuttosto di privilegiare i contenuti di una mozione congressuale vincente, la dice lunga sulla qualità del progetto che i Dem hanno realmente intenzione di mettere in campo “nell’interesse del Bel Paese”. Questo è stato il primo atto del nuovo segretario il quale, piuttosto che presentare il proprio ruolo come una necessaria opportunità al servizio della gente ed a tutela degli interessi di tutti, ha preferito sottolineare l’importanza di poter rappresentare un problema, al Presidente del Consiglio in carica, nel governare la Nazione. Una scivolata che rappresenta una vera e propria caduta di stile in quanto, diventare un problema per chi  è stato democraticamente eletto per rappresentare e governare gli italiani, immaginando così di risolvere i problemi del Paese creando problemi alla premier, si rischia seriamente di diventare un problema per l’intero popolo italiota. Atteggiamento e tendenza tipicamente “sinistra” della sinistra in questi ultimi tre lustri ed in particolare, per quel che riguarda la nostra realtà locale, perfettamente in linea con la “sinistra” riprodotta nella nostra prediletta Castellammare. Da decenni ormai la baruffa assume, nella ex città delle acque, un ruolo predominante di ostacolo strumentale utilizzato da questi “professionisti” della politica i quali, tendendo ad alimentare il conflitto verbale violento contro gli avversari politici, finiscono poi alla fine sempre per andare contro gli interessi dell’intera comunità stabiese. A tal proposito, questa vicenda congressuale, ci consegna una narrazione che ha battezzato la nascita di nuove quanto inedite alleanze, vedasi la leader-ship assunta da Corrado al quale si sono affiliati il “Mammut” della politica stabiese (Salvatore Vozza) e “l’Elefantiaco” presidente della locale sezione dei Dem stabiesi dovendo, a questo punto, comunque  registrare, in questo irrefrenabile balletto di posizionamenti, l’allontanamento definitivo del “giovane” Starace dalla componente bersaniana, nonchè il risolutivo addio ai piddini, ed all’uniformato pensiero dello “Zoo di Pechino”, dell’irrequieto ex-candidato sindaco quale espressione delle “civiche sinistrate” nella consultazione del giugno 2018. Uno stato politico confusionale che riporta il “nuovo PD” ai tempi antecedenti il 1989 vanificando di fatto, in una piovosa giornata di gelo proveniente dall’est, la memorabile “svolta della Bolognina” dopo un travagliato quanto tormentato trentennio. Alla luce di queste palpabili vicissitudini, rispolverando l’appello lanciato dal nostro indimenticabile Santo Padre, sarebbe il caso di invitare questi personaggi a “Convertirsi, una volta e per sempre, al bene comune”, e, ci concediamo di aggiungere, “non al proprio Bene nel Comune” così come ben rimarcato dal leader Bonaciniano nella sua ultima apparizione al Palazzetto del Mare stabiese! E adesso meditate popolo Pid-Diniano, meditate!

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