(Red) – Mentre continua la faida in casa PD, Vicinanza, nella giornata di ieri,  ha convocato le forze politiche del Centro e le tante Civiche che, da tempo ormai, avevano già trovato la propria collocazione sia nella coalizione dei Moderati che in quella dei Deluchiani guidata da Antonio Coppola. Dai tavoli allestiti e consumati dall’Indiana Jones indigeno, supportato dal manto politico di Corrado e Di Martino, non sembrerebbe che sia uscita fuori una corsia preferenziale per un candidato sindaco, che calato dall’alto della Nomenclatura Dem, appare destinato nelle prossime ore a dover rinunciare a questa esperienza breve ed intensa per impossibilità oggettiva di far breccia nell’incommensurabile e vasta galassia politica stabiese. Il nome di Vicinanza era stato proposto, alcuni mesi fa, proprio dai Democratici&Progressisti di Vozza che, nell’assemblea pubblica che si è svolta nei locali adiacenti la Chiesa del Carmine, ha letteralmente trascurato l’incarico esplorativo dell’esponente democratico. Una cinquantina di persone, tra cui molti addetti ai lavori, hanno presenziato a questa pubblica assemblea convocata, ma sarà sicuramente un caso, proprio nel giorno in cui si sarebbe dovuta tenere la due giorni della conferenza programmatica, 23 e 24 marzo, convocata circa un mese fa dai Piddini stabiesi. “Questa è un’occasione di confronto molto importante per la città – ha esordito Vozza – non abbiamo più tempo, la situazione politica in città è debordata ormai nella confusione. Perché siamo arrivati a questo punto? E’ chiaro che la responsabilità va individuata in quelle forze politiche che hanno abiurato al dialogo, che hanno detto no al confronto preferendo percorrere la strada della scelta del candidato sindaco a quella della convergenza programmatica. I motivi per costruire una coalizione vanno oltre a quelli che sono i valori di un’amicizia, che pure sono importanti  nella vita, ma in politica il vero collante è rappresentato dai progetti che vogliamo realizzare insieme, di quello che vogliamo diventi la nostra città, e senza un progetto comune non si va da nessuna parte, si ingenera solo confusione e noi abbiamo bisogno di fare le cose per bene al servizio dei cittadini e della città”. Un canovaccio politico affrontato con molta attenzione, un messaggio serio che, pur non risparmiando qualche stilettata al “Governatore”, suona da monito a quelli che continuano a sfogliare la margherita. Il suo appello politico suona come un ultimatum ai possibili interlocutori politici e “la Governabilità e l’operatività – ha chiosato alla fine – può essere garantita solo attraverso un agglomerato di forze politiche e sociali, anche centriste, pronte a rimboccarsi le maniche nell’interesse della città”, insomma un discorso da vero leader il quale ha ricordato agli astanti (tra cui parte della segreteria cittadina PD, Socialisti, Civiche, imprenditori, professionisti e società civile) che il due di Aprile rappresenterà il “Rubicone” politico stabiese perché il 7 di maggio rappresenta il termine ultimo per presentare coalizioni, liste e programmi, mentre ha volutamente ignorare l’operazione Vicinanza che pure aveva lanciato sin dagli albori del mese di ottobre 2023. Un’Annunciazione che oggi non c’è stata, ma che sicuramente rappresenterà una costante spina nel fianco del Csx stabiese, a tutt’oggi, letteralmente in balia di una tempesta che sembra non dover mai finire!  

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