(Red) – Dopo le polemiche nate intorno alla seconda metà di agosto sulla vicenda delle spiagge libere, la nostra testata giornalistica torna sull’argomento in questo ultimo scorcio di una lunga ed interminabile estate (post-Sars-CoV2) che sembra volerci accompagnare fino alle soglie di un autunno tanto atteso quanto desiderato. La questione è nata sulla nuova gestione della spiaggia libera La Rotonda; infatti secondo numerose segnalazioni giunte, e non solo presso la nostra redazione, i cittadini stabiesi lamentavano il modello “Free” di gestire questo bene pubblico facendo rilevare, come da foto pubblicata, il modo in cui risultava gestita l’intera spiaggia, sottolineando in maniera decisa la mancata ottemperanza a quanto previsto dal bando di affidamento sottoscritto dall’associazione affidataria della gestione con il comune stabiese. Infatti, secondo quanto previsto dal capitolato, “l’eventuale noleggio di ombrelloni, sdraio, lettini avviene giornalmente e su richiesta fermo restando che almeno il 50% dell’area in gestione e il 50% del fronte mare deve rimanere libero da ogni tipo di attrezzatura del gestore, valutando peraltro che la superficie occupata dai volumi di servizio di qualunque natura (chioschi bar, spogliatoi, docce, servizi, ecc.) non può superare il 20% dell’area in concessione e comunque non eccedere 50 mq di superficie coperta; tale limite può essere derogato, previo nulla osta regionale, in caso di particolari dimensioni della spiaggia o particolare offerta di servizi; ai fini del computo di cui sopra non si tiene conto delle superfici utilizzabili poste al di sotto di infrastrutture esistenti (quali, ad esempio, strade e passeggiate a mare), fermo restando che in tal caso occorre ridurre al minimo l’occupazione della spiaggia”. Inoltre, sempre secondo quanto previsto dal bando in epigrafe, “bisogna favorire le migliori e più ampie condizioni di accesso evitando percorsi obbligati che prefigurino controlli del gestore sull’utente o per cui l’utente si senta in dovere di richiedere un servizio a pagamento”. E tutto ciò, secondo le segnalazioni che sarebbero giunte dai cittadini, non sarebbe accaduto, in quanto l’occupazione dell’intera spiaggia, con ombrelloni e lettini, non avrebbe rispettato i dettami debitamente sottoscritti ed a tanto avrebbe contribuito anche la chiusura del cancelletto confinante con lo Stone. Per completezza dell’informazione sarebbe anche utile sapere se, questa gestione, abbia provveduto all’adeguamento prescritto dell’abbattimento delle barriere architettoniche ed al collegamento degli “scarichi sporchi” alla rete comunale. Mentre l’estate volge al termine noi sulla questione ci siamo, e ci torneremo, tanto solo nell’interesse di tutti i cittadini stabiesi.

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