Terza Parte (Vercingetorige) – E fu così che si approdò alle elezioni comunali del 2013. La lunga campagna elettorale di quell’anno fu inaugurata dalle primarie del centrosinistra nel corso delle quali si affrontarono, in un epico ed aspro confronto, i due sfidanti piddini Nicola Cuomo e Nicola Corrado. Occorre in via preliminare precisare che entrambi i candidati presero immediatamente le distanze dalle precedenti “contese politiche”, contese alimentate da quella parte della sinistra che era stata al governo fino al febbraio 2010. Infatti, il loro atteggiamento fu molto aperto e dialogante con gli investitori, intraprendendo con i tecnici l’apertura di un nuovo corso teso a riprendere quell’accordo sullo sviluppo del PIU’ Europa, sulle orme di quel patto prima definito, e poi abbandonato dalla precedente consiliatura di sinistra finita all’alba del 2010, mirato a riprendere il dialogo su Marina di Stabia, Cirio, Avis e via discorrendo. Il tutto, ovviamente, con il fondamentale obiettivo di accreditarsi le “simpatie politiche”, degli ormai spossati interlocutori, al fine di ottenerne prima l’appoggio nella sfida interna, quella tutta piddina, per poi eventualmente garantirsi il decisivo apporto finale al momento delle elezioni amministrative. A dire il vero, poco o nulla c’era di diverso tra le visioni del centrosinistra rispetto al candidato ufficiale del centro destra riguardo allo sviluppo della città. Le comunali registrarono la vittoria schiacciante di Nicola Cuomo in ogni quartiere e zona della città al ballottaggio contro il candidato del cdx Antonio Pentangelo, e con la nomina della nuova giunta si aprì la prima pesante crepa, tra il moderato sindaco ex democristiano e la precedente gestione politica di sinistra, proprio riguardo alla nomina del neo-assessore all’urbanistica ed alla “diversa” visione e concezione urbanistica della città. Uno strappo che portò, dopo appena pochissimi mesi, la sinistra ad uscire dalla maggioranza di governo cittadino. Invero, proprio il sindaco Cuomo ribadì più volte di essere il sindaco di tutti e di non dover vendicare alcuno “strappo politico sociale” maturato, e consumatosi, nel recente passato amministrativo cittadino. Convinto e favorevole allo sblocco dei vincoli urbanistici, erroneamente riportati nella variante al prg del 2007, sin da subito e in sinergia con il neo assessore D’Auria sostennero l’azione messa in campo dalle associazioni dei tecnici al fine di poter addivenire all’indispensabile chiarimento normativo. Necessita, intanto, sottolineare che la questione Cirio faceva da sfondo ad un articolato panorama di idee politiche accondiscendenti rispetto alla trasformazione e in chiave residenziale della parte interna di via De Gasperi, oltre che dello sblocco dei vincoli che riguardavano l’attivazione di un, ormai non più procrastinabile, processo turistico ricettivo sul fronte mare. E proprio in quel periodo fu presentato il progetto di trasformazione dell’area, attraverso la legge regionale del Piano Casa, quale unica possibilità di ripresa del territorio in quel preciso momento storico. Quel progetto fu presentato sulla spinta di una compagine formata da impresa edile e tecnici, in quel frangente promotori di diverse iniziative sull’housing sociale. Purtroppo, nonostante i diversi confronti chiarificatori e l’uso concreto anche su piccoli interventi della legge del Piano Casa, l’ufficio tecnico Stabiese ormai inadeguato poiché insufficiente in termini di personale e bloccato dopo la dichiarazione di dissesto, confuso tra le tante pratiche edilizie da affrontare, non diede alcun riscontro alla richiesta di autorizzazione per oltre un anno. Fu a quel punto che si innescò la procedura, prevista per legge, della nomina di un Commissario sostitutivo, e quindi del Commissario ad acta (la figura del commissario ad acta “entra in gioco” nei procedimenti amministrativi per supplire alle ipotesi di inoperosità della pubblica amministrazione ndr). Non è assolutamente, nè ovviamente, nostra intenzione sostituirci all’organo giudiziario nonostante sia da sottolineare la nostra radicata e convinta cultura garantista, per cui limitiamo il nostro racconto alla narrazione del comportamento assunto dai vari livelli delle istituzioni locali (sia di governo sia sul piano delle responsabilità tecniche ricoperte) che si sono alternate negli incarichi di responsabilità, partendo dall’esigenza di voler sviscerare la vicenda su fatti ben documentati e facilmente riscontrabili, il tutto alla faccia della metodica “controinformazione” che, nel corso degli anni, se l’è scritta, cantata e suonata a proprio piacimento proprio come gli garbava. Intanto, nel contesto politico istituzionale maturò, parallelamente a questa fase e per motivi afferenti le Terme di Stabia sommatete ad altre questioni politiche, un duro scontro tutto interno al centrosinistra che portò alla sfiducia del sindaco Cuomo ed al contestuale arrivo di un Commissario di nomina prefettizia. Trascorsi solo alcuni mesi fu convocata la conferenza dei servizi tra le istituzioni per la valutazione del progetto CIRIO, una conferenza alla quale parteciparono il Commissario ad acta, i responsabili dell’ufficio tecnico comunale e sovrintendenza, oltre ovviamente alla supervisione della Commissione prefettizia del comune di Castellammare. A seguito dei pareri diversi emersi al tavolo, ed a margine di richieste di modifiche e integrazioni prescritte dalla sovrintendenza in aggiunta ad un consistente decremento volumetrico di oltre 60.000 metri cubi, si giunse alla stesura di un accordo con il parere favorevole ed unanime di tutti gli organi partecipanti che, con la delega sottoscritta dalla Commissione prefettizia al Commissario ad acta, diede luogo alla stipula della definitiva convenzione riguardante importanti aspetti, come quelli del tipo riguardante il prezzo calmierato, c per le agevolazioni, afferenti “l’acquisto facilitato” della parte autorizzata per lo sviluppo della tanta agognata Housing sociale. Da sottolineare, rispetto al primo progetto presentato, che fu addirittura prevista un’area di “pubblico interesse” comprensivo di una piscina pubblica olimpionica, un’area adibita a parco di circa 3000 mq, con un anfiteatro all’aperto per spettacoli, oltre ad un parcheggio pubblico di notevoli dimensioni come standard da offrire alla città. Da segnalare che, su precisa richiesta, a quanto pare dell’organo comunale in conferenza, furono eliminate dal progetto le strutture sportive (una piscina megagalattica che all’imprenditore sarebbe costata circa 3,5 milioni di euro) e fu lasciato un semplice parco a verde pubblico attrezzato di circa 5000 mq comprensivo, ovviamente, del parcheggio interrato.

Infine, approdiamo all’anno 2016, anno in cui si registrarono grandi novità ed inpensabili stravolgimenti all’ interno del centrosinistra cittadino, risultato ancora vincente alle elezioni, ma con una coalizione raffazzonata sul filo di lana, e ad appena qualche giorno prima della scadenza dei termini previsti per la presentazione delle liste,capitanata proprio da Antonio Pannullo, uno tra gli artefici principali della sfiducia al sindaco Cuomo, di cui era divenuto delfino e primo sostenitore, prima di passare poi sotto l’ala protettiva, ma opposta, dell’ex sindaco Vozza che, nel frattempo, aveva assunto il ruolo del grande “Richelieu” a capo di tutti gli intrighi della politica stabiese. Alla fine della consultazione elettorale, Pannullo la spuntò e diventò sindaco ma ripudiò, quasi da subito il suo passato politico, sia riguardo al legame con Cuomo sia con quello rivelatosi troppo protettivo e asfissiante di Vozza. E fu questo atteggiamento, assunto alla luce del melodioso canto delle sirene (carnto che crea dipendenza in chi lo ascolta, stordendolo con la sua dolcezza e il suo calore, ma tanto infido e pericoloso) affinchè, il giovane Pannullo, non riuscirà in seguito a portare a compimento il suo brevissimo viaggio, al punto da meritarsi sul campo l’appellativo di “Tonino il Breve”. Ma tutto ciò lo vedremo successivamente, non gli servì molto, infatti ci pensarono i “ripudiati”  a riservargli  una vita non facile al governo della città. Ma il resto lo racconteremo, a Dio piacendo, solo nella prossima puntata. (Fine terza parte) continua

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