(Red) – Trascorsi dodici anni dalla sua esperienza alla guida della città, e circa cinque da quella di consigliere comunale di opposizione a palazzo Farnese, l’ex sindaco Salvatore Vozza esce dal torpore del suo lungo letargo, si fa per dire, e decide di scrivere al suo amico Presidente De Luca nel tentativo di riaprire il dibattito politico sulla questione Sint e Terme che, stuprate e violentate dalla gestione del Centrosinistra stabiese e definitivamente affossate dall’amministrazione dell’ex segretario PD Cuomo, in queste ultime settimane sono tornate prepotentemente alla ribalta alla luce della sentenza della cassazione che ha scritto finalmente la parola fine sul contenzioso Sint/Ex termali e che ha visto prevalere questi ultimi con il riconoscimento delle legittime istanze prodotte. La missiva di Vozza, indirizzata al governatore, recita testualmente:

“Egregio Presidente, avverto l’urgenza di sottoporre alla tua attenzione la necessità di valutare quali interventi è possibile mettere in campo per evitare la svendita del patrimonio delle Nuove Terme, oggetto di procedura fallimentare e quali quelli necessari per riaprire le Antiche Terme. È indispensabile un impegno della Regione per attivare una nuova fase al fine di determinare la ripresa di un settore che da sempre ha rappresentato vanto per la città, per la nostra Regione e a livello nazionale, ma soprattutto vitale
per l’economia di Castellammare.

Da ormai otto anni le Nuove Terme hanno smesso di erogare prestazioni per le procedure di chiusura attivate e nel frattempo la struttura è stata vandalizzata e distrutta; le Antiche Terme, invece – benché ristrutturate – dal 2011 non sono mai entrate in funzione, tranne che per qualche sporadica iniziativa, e anche esse lasciate incustodite hanno subito danni ,sebbene non rilevanti.

La situazione che ho appena abbozzato merita una seria riflessione certamente a causa delle politiche nazionali che negli anni hanno penalizzato questo settore, ma evidenzia anche limiti ed errori nostri, a partire da miei, sui quali non sarebbe corretto sorvolare. Non mi sono sottratto e non mi sottrarrò a questa verifica, e a breve, per i 5 anni in cui sono stato Sindaco, metterò a disposizione di tutti gli atti
assunti. Oggi però è necessario che si valutino con urgenza quali misure è possibile mettere in campo per il rilancio delle attività, anche ipotizzando soluzioni nuove e diversificate per i due stabilimenti e per evitare che si affermi quella che appare una conclusione inevitabile: la scomparsa delle TERME!

Non provarci ci condannerebbe solo ad attendere l’asta per la vendita del patrimonio, che rischia di diventare, nonostante la grande attenzione con cui sarebbe seguita e monitorata, una svendita esposta a tentativi speculativi e/o della criminalità organizzata.
Non spetta a me precisare e definire un percorso, non solo perché non ho le competenze, ma perché la titolarità spetta alla Commissione Straordinaria che guida il Comune, a quanti stanno curando gli aspetti concernenti il fallimento e alle parti sociali; mi limito a riassumere e ad aggiornare il lavoro svolto negli anni scorsi con l’ASL e con la stessa Regione in un breve appunto che allego

Ho la speranza che si possa arrivare a definire azioni concrete, pur nella consapevolezza che il tempo a disposizione è limitato, che le procedure sono complesse e che le condizioni economiche generali in cui operare non sono le migliori. I criteri e le risorse previste nel PNRR per il settore Sanitario, potrebbero però facilitare il compito. E’ utile ricordare, che già oggi per il lavoro fatto dal Comune, dagli altri Enti e dal Governo, alle Antiche Terme, nell’ambito del CIS Vesuvio – Pompei, sono assegnati 12 ml di €.

Caro Presidente, non ti sfugge la situazione di disagio che vive Castellammare dopo lo scioglimento del Consiglio Comunale per infiltrazioni della criminalità organizzata e lo smantellamento del patrimonio delle Nuove Terme, darebbe un ulteriore e grave colpo ad una Città che non lo merita . In questo contesto di preoccupazioni, si inscrive anche la vertenza ancora aperta d MEB..

A Castellammare la camorra c’è, agisce, condiziona.

E’ necessario combatterla ancora con più forza e decisione e senza sconti; ma Castellammare va anche difesa, valorizzata per le competenze di cui dispone, per la forza del mondo del lavoro e delle professioni, e per le belle e sane energie – da coinvolgere pienamente- rappresentate soprattutto dalle ragazze e dai ragazzi. “La piccola città” potrà farcela, come indica anche la ripresa in alcuni settori legati al turismo, e le iniziative e i programmi in corso, che tutti auspichiamo si concretizzino al più presto; mi riferisco ad esempio ,tra quelli programmati ,agli investimenti per Fincantieri, per il Porto, per i Quartieri.

In questo senso auspico che anche la Regione possa svolgere un ruolo attivo, concorrendo al rilancio delle TERME ,quale una delle possibili leve per una nuova stagione di sviluppo di questo territorio.”

Una missiva “informativa” sullo stato dei luoghi delle ex-Terme e pregna di contenuti propositivi per un Governatore che, invitato dal gennaio 2020 al tavolo del Mise con l’Amministrazione stabiese, ha sempre fatto “orecchie da mercante” rendendosi irreperibile nel momento in cui bisognava apporre la propria firma che il Mise, a giusta ragione, rivendicava in calce all’accordo di programma. Una road map messa in campo in tre punti  che con il sostegno economico e tecnico del Mise prevedeva il salvataggio delle Terme di Stabia e il rilancio del comparto termale e turistico della città. Di questo si trattava, presso gli uffici del Ministero dello Sviluppo Economico, a margine del primo tavolo tecnico organizzato sulla questione Terme di Stabia.  E’ necessario ricordare che ai lavori presero parte il segretario generale del Mise Salvatore Barca, il responsabile Area Grandi Investimenti e Sviluppo Imprese di Invitalia Paolo Praticò e il sindaco di Castellammare di Stabia Gaetano Cimmino con una folta delegazione del Comune stabiese. Ma tanto sfugge evidentemente all’ex sindaco, così come consapevolmente omette di ricordare che il progetto, il quale ha ottenuto il finanziamento di ben 12 milioni di euro, è stato elaborato, presentato ed ottenuto dall’Amministrazione sciolta con l’infamante accusa di “presunte infiltrazioni camorristiche”, obliando che gli accordi raggiunti nel 2009 con l’Asl Na3Sud erano stati sottoscritti con personaggi come D’Auria e Porcaro fortemente evocativi di attività non sicuramente caritatevoli. Infatti, in quel periodo, le prestazioni FKT convenzionate diminuivano pesantemente per le ex Terme di Stabia(da circa 4milioni di euro a pressappoco 900mila euro) in favore di un azienda privata che, sempre col garantismo che contraddistingue i benpensanti del Csx, è stata al centro poi di una brutta vicenda giudiziaria conclusasi con condanne esemplari. Tanti fantasmi negli anni e tante parole a vuoto sul rapporto terme – criminalità. Ma nella sostanza  sono gli episodi che raccontano una brutta storia che ha portato al depauperamento amministrativo e societario di un’azienda che fatturava circa 7milioni di euro annui dando lavoro a 240 capifamiglia del territorio. Due domande scattano obbligatorie: Ma a nessuno è mai venuto in mente di chiedere a Cuomo il motivo per il quale nel dissesto finanziario, quello del comune stabiese, non siano stati inseriti i bilanci pesantemente in perdita delle partecipate Terme di Stabia SpA, SINT e Multiservizi? Ed oggi, alla luce di quanto emerso dalla sentenza della Cassazione (favorevole agli ex-termali), per quale motivo si è bloccata la procedura del “Concordato in bianco” con la mancata pubblicazione dei bandi che erano previsti nel protocollo di questo particolare procedimento sottoposto al controllo del tribunale fallimentare? Questo noi non lo sappiamo, ma in questi giorni provvederemo a rendere edotta la cittadinanza sugli eventuali sviluppi di questa brutta, quanto ingarbugliata, storia nell’attesa di un precipuo e sicuro riscontro di una risposta del Governatore!

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