Nel frattempo la maggioranza politica tiene e dimostra ampiamente di poter fare a meno dei numeri.

(Red) – Sulla scorta di un testo musicale canticchiato sulle note di una famosissima canzone di Riccardo Cocciante, è sembrato che nella giornata di ieri, e proprio in occasione del Consiglio Comunale che prevedeva nell’ordinatorio la surroga dei due consiglieri comunali decaduti, Cimmino e De Gennaro, sia stata scritta la parola fine in calce alla “storia politica” tra gli ex-UDC, ex DC oggi Fondazione DC, e la coalizione di maggioranza che, il 24 giugno 2018, aveva contribuito a sconfiggere al ballottaggio l’ex Piddino Di Martino.

Uno strappo, a nostro avviso, si sarebbe consumato con l’ascesa sull’Aventino dei Sanzoniani Di Maio e Morlino, che coadiuvati nell’esecuzione musicale, nella “virtuale” sala consiliare, da un abile magico pifferaio ormai stonato, Andrea Di Martino, che al netto dell’ormai stantio copione interpretato, ha dato l’impressione di voler partire “in quarta” per un’improbabile campagna elettorale che, a suo avviso, potrebbe trovarsi a far capolino appena dietro l’angolo. Eppure, proprio il giorno dopo la presentazione della nuova squadra di governo della città, la stessa formazione politica della odierna Fondazione DC aveva sottoscritto, insieme a tutta la maggioranza di Cdx, un documento politico attestante le motivazioni politiche che avevano determinato la necessità di dar luogo ad una giunta politica proprio per realizzare, dopo 32 mesi di giunta tecnica, la progettuale pianificazione predisposta sapientemente dai tecnici scelti da Cimmino per il primo steep.

Inoltre, appena qualche giorno prima che il Sindaco varasse la nuova squadra di governo cittadino, il partito in questione era uscito con un documento politico dove, senza se e senza ma, rivendicava la propria scelta di restare fuori dal momento gestionale, ribadendo a chiare lettere di continuare, all’interno del centrodestra, a voler garantire il proprio appoggio esterno all’Amministrazione Cimmino.

Cosa sia accaduto nelle ultime ore prima dell’inizio del Consiglio Comunale  a noi non è dato saperlo, ma di certo, in considerazione della modalità con la quale si è articolato il dibattito consiliare, è emerso con chiarezza che ormai questo rapporto, tra la coalizione di Cdx con la Fondazione DC, sarebbe giunto ai titoli di coda. “Quando finisce un amore, così come è finito il mio – rifletterebbe canticchiando Sanzone – e in fondo pensi, ci sarà un motivo, e cerchi a tutti i costi una ragione. eppure non c’è mai una ragione, perché un amore debba finire. E sulla scorta di questa “passionale sofferenza”, un ritornello che echeggia “sinistro” nel Palazzo di Città, alla luce di una frase pronunciata dal Sindaco, che in un preciso passaggio del suo intervento, con astuzia  sottolineava: “….ed in questo delicato frangente qualche consigliere comunale se pensa che, sedendosi sulla sponda del fiume, possa passare il corpo del suo nemico ha sbagliato sia strategia che atteggiamento politico”, una frase che potrebbe essere letta come la sintesi di un progetto di qualche altro consigliere della maggioranza che, agendo sottotraccia, stia tentando di pilotare “la rivolta” al solo fine di destabilizzare la granitica maggioranza della coalizione.

Grandi manovre in cantiere quindi, manovre che evidentemente potrebbero essere mirate solo a ricercare nuovi e pericolosi, per la stessa città, equilibri politici all’interno di una coalizione che comunque, anche nella giornata di ieri, ha dimostrato senza particolari scossoni di essere viva e vegeta nonostante qualche accenno di ammutinamento. E chest’è!

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