(di Vercingetorige) – Un progetto nato in collaborazione tra Soget e l’Amministrazione comunale stabiese. La nuova ed esclusiva numerazione dei civici in città che, firmata città di Castellammare di Stabia, porterà sul civico impresso anche il nome della strada a cui fa riferimento. Una cerimonia sobria e semplice che, nella normalità, sarebbe stata trascritta negli annali degli avvenimenti cittadini senza suscitare alcuna reazione se non fosse per alcuni messaggi subliminali che sono emersi, e colti, nel corso dello svolgimento della cerimonia stessa. Quali? Almeno due a nostro modesto avviso. Il primo è costituito dall’uso della famigerata “livella” che,

nelle mani di un esperto ingegnere, è stata usata per consentire la livellazione, che per la cabala il 51 significa imbarazzo, per un corretto ed equilibrato fissaggio del numero, 13 per la cronaca e fortuna per la cabala, con l’utilizzo di un “traballante scaletto”, per la cabala 31, usato per l’occasione al fine di procedere al fissaggio del nuovo civico. Una serie di elementi che, oltre a stuzzicare la passione degli amanti del gioco del lotto, stimola e stuzzica la fantasia di pseudo-giornalisti irriverenti che, volendo fare solo dietrologia spicciola, potrebbero cogliere da questa semplice cerimonia le indicazioni politiche che l’enigmatico pigmalione, ossia il primo cittadino stabiese, sembra abbia voluto trasmettere attraverso la curiosa, ma non casuale, combinazione degli elementi evidenziati in epigrafe. Orbene, questo Sindaco a nostro avviso ha voluto comunicare, attraverso questi semplici elementi che: “La fortuna arride a questa amministrazione che trova sostegno, seppur usando un traballante “scaletto”, nel pronto ed efficace intervento del Presidente del Consiglio, Vincenzo Ungaro,

predisposto a sostenerne l’azione amministrativa; dal sapiente e certosino uso della “livella” per livellarne profili ed equilibri(politici) nell’azione amministrativa; oltre che dal prudente uso di un bianco caschetto protettivo, rigorosamente privo di qualsivoglia logo identificativo, tanto al fine di evitare spiacevoli ed inaspettate sorprese derivanti da, eventuali e malvage, “tentazioni” maturate nella testa di chi avverte, ormai in maniera cronica, il logorio della mancanza di un “potere” che da circa un anno non gli riesce più di poter esercitare. Del resto potrebbe tentare con il lotto, tanto i numeri oggi abbondano, del resto basta solo giocarli. O no?

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