(Red) – Ieri mattina, il Partito Democratico, ha piazzato un banchetto in villa comunale per propagandare la propria posizione politica rispetto al PUC, lo strumento urbanistico generale del Comune che disciplina la tutela ambientale – le trasformazioni urbanistiche ed edilizie del territorio, documento di primaria importanza, che determina lo sviluppo futuro del territorio della città. Attraverso questa iniziativa, il circolo dei Dem stabiesi, comunicava alla città la necessità di dover ritirare l’adozione del Piano Urbanistico Comunale approvato dalla Giunta Comunale lo scorso 9 febbraio. Le ragioni? “La realizzazione di case, case ed ancora case. A fronte di una proiezione che prevede il decremento del numero di abitanti di Castellammare, Cimmino ed i suoi hanno prospettato la realizzazione di case al posto di attrezzature e verde per i cittadini e spazi da dedicare alla realizzazione di strutture turistiche”. Un’uscita che aveva come obiettivo primario la necessità di riaprire il dialogo con la città, ma al netto della presenza di circa una decina di dirigenti della locale sezione, tra cui anche quella del “figliuol prodigo” Andrea Di Martino e del redivivo Corrado, in circa un’ora di nostra permanenza nei paraggi possiamo testimoniare che nessun ingorgo e/o assembramento si è creato intorno ai banchetti predisposti.

A questa iniziativa, avviata da qualche giorno in città e sui social, ha risposto con solerzia l’ex-sindaco Cimmino che, attraverso un comunicato ha detto: “Il Puc è economicamente vantaggioso per la città ed è mirato al sostegno delle fasce più deboli. Il PD parla solo di case e colate di cemento, ma volutamente occulta il carattere e le finalità sociali delle abitazioni previste nel piano”. Gaetano Cimmino rompe il silenzio per contestare le accuse mosse dal Partito Democratico in merito al Piano Urbanistico Comunale, rispetto al quale i dem hanno invitato i commissari a ritirare il provvedimento. Il primo cittadino uscente rivendica il risultato raggiunto con l’adozione di un piano “redatto da validi professionisti selezionati a seguito di un bando pubblico con procedura aperta” e ricorda che “in passato la programmazione era basata sull’acquisizione delle aree solo ed esclusivamente mediante procedure espropriative mai attivate nel corso dell’ultimo quarantennio”. E proprio in tal senso, Cimmino fa presente che “la redazione del piano è stata preceduta da una ampia ed articolata fase in cui sono state tracciate con il Documento di Orientamento Strategico (Dos) le linee strategiche e programmatiche e con le linee guida i principi informatori tutti elementi confluiti nel Puc”. Queste fasi, spiega il sindaco uscente, “hanno visto la partecipazione non solo dei portatori di interesse collettivo ma anche della Parte politica rappresentata in consiglio comunale, di maggioranza e minoranza, anche nel corso delle audizioni in commissione urbanistica dove non sono state sollevate obiezioni di sorta come è facilmente riscontrabile nei verbali redatti a corredo delle sedute”. Cimmino poi si concentra sulla questione legata alle 1030 case in housing sociale previste nel Puc, sulla scorta del parere espresso dalla Città Metropolitana di Napoli in merito al fabbisogno abitativo stabiese. “La previsione delle unità in housing sociale nel Puc nasce per ampliare, qualificandola, l’offerta degli alloggi in affitto ed in vendita mettendoli a disposizione ed in favore anche di quei nuclei che occupano ora alloggi sovraffollati e malsani e che, esclusi per ragioni di reddito, non sono in grado né di sostenere i costi del libero mercato né di avere accesso al credito” evidenzia l’ex primo cittadino, spiegando che “ripensare l’edilizia sociale non è solo un’esigenza quantitativa, in quanto l’housing sociale di qualità e di sostenibilità  è una modalità d’intervento nella quale gli aspetti immobiliari vengono studiati in funzione dei contenuti sociali, offrendo una molteplicità di risposte per le diverse tipologie di bisogni, dove il contenuto sociale è prevalentemente rappresentato dall’accesso a una casa dignitosa per coloro che non riescono a sostenere i prezzi di mercato”. Pertanto, prosegue Cimmino, “il fabbisogno abitativo dei vani e degli alloggi ad edilizia libera di nuova residenza è pari a zero”. La chiosa è dedicata ai vantaggi economici che i cittadini potranno trarre dal nuovo Piano Urbanistico Comunale. “L’elemento innovativo, nella sua componente operativa, risiede proprio nell’attuare le trasformazioni urbanistiche seguendo l’istituto e gli indirizzi della perequazione territoriale. – sottolinea Cimmino – Ed infatti solo aderendo a tale procedura urbanistica l’Ente potrà beneficiare gratuitamente di quelle aree da destinare al soddisfacimento ed al riequilibrio degli standards territoriali (parcheggi pubblici, aree a verde e di interesse collettivo, ecc.) e, quindi, poter innalzare il livello della qualità della vita dei cittadini”. E proprio per questo motivo, conclude Cimmino, “pretestuose, strumentali ed infondate le richiesta di ritiro del Puc avanzate dal Pd, mosse da frettolose e superficiali considerazioni e valutazioni sul documento che denotano ancora una volta non solo la protervia e l’arroganza di chi crede già di essere alla guida della città dettando principi di governo cittadino, ma il solito atteggiamento denigratorio e demolitorio spinto unicamente da un animo livoroso e rancoroso”. E per il momento, ma solo per il momento, chest’è!

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