Mentre l’opposizione scappa a gambe levate, la maggioranza vota la mozione di Scala che, malinconicamente isolato sulla vicenda del traforo, si vede costretto a votare in perfetta sinergia di intenti con la granitica armata Cimminiana

(Red) – Una seduta, di Consiglio Comunale, molto importante è quella che si è tenuta oggi nella sala consiliare virtuale di palazzo Farnese. L’ordinatorio prevedeva la discussione sul bilancio che, come è noto a tutti, rappresenta l’atto per antonomasia più importante che una assise comunale è tenuta ad evadere, ogni anno, nel corso della propria vita amministrativa. Un confronto che, le frantumate opposizioni stabiesi, avevano tentato di far passare come l’ultimo atto di vita politica istituzionale quella dell’amministrazione Cimmino eletta, come è ormai arcinoto, nel ballottaggio del 24 giugno 2018. Da una ventina di giorni circa era partita una feroce campagna politica contro l’amministrazione in carica, un’aggressione capeggiata dall’ex candidato sindaco, sconfitto al ballottaggio, Andrea Di Martino che, una volta aizzate le folle con il sottofondo dell’Aida, annunciava al “mondo intero” la possibilità di poter sconfiggere la coalizione di maggioranza, a sostegno di Cimmino, attraverso l’uso del terrorismo psicologico che, tentava di far breccia, passando attraverso un becero tentativo di dar luogo ad una costante e destabilizzante campagna denigratoria. Tutto ciò si articolava attraverso la discesa in campo delle sinistrorse truppe cammellate, telecomandate da Ruotolo e Vitiello, e con la partecipazione straordinaria dell’artiglieria leggera rappresentata dallo sparuto manipolo di parlamentari grillonzi. Lo scenario ipotizzato, che prevedeva di poter contare su almeno due consiglieri, scontenti all’esito della verifica politica, risultava credibile ai loro conti, e potendo contare su almeno due consiglieri affetti da Covid-19 immaginavano che qualche piccolo contrattempo avrebbe potuto consentire loro, non partecipando alla chiamata della convocazione al consiglio comunale, di poter far sciogliere addirittura l’assise comunale per mancanza di numero legale. Attenzione, cari lettori, che per poter accadere tutto ciò avrebbe dovuto concretizzarsi il tutto nel corso della seconda convocazione prevista per il giorno 5 di maggio. Purtroppo per loro e per i loro sinistri disegni, e fortunatamente per la città, questa ipotesi è andata a farsi friggere, con zeppole e panzarotti, non appena è iniziato il consiglio comunale con la relativa conta delle presenze. Nulla di quanto preventivato da Di Martino&Company si è manifestato anzi, con somma soddisfazione del Sindaco, tutti i consiglieri della maggioranza erano abili e disponibili al confronto democratico per approvare l’atto fondamentale per la vita amministrativa dell’ente. Diciassette consiglieri, a fronte dei 16 che votarono nel 2020, hanno detto si al documento economico, mentre solo in 4 hanno espresso il loro voto contrario. L’episodio che si è verificato, in coda al consiglio comunale, riguardante una mozione presentata dal consigliere Scala è esemplificativo, rispetto allo spettacolo penoso offerto da opposizioni in precipitosa fuga dall’aula virtuale, del rispetto che questa amministrazione nutre per le opposizioni, e per la Democrazia più in generale, votando addirittura la mozione facendola di fatto propria. Al contrario invece, quando governava, il centrosinistra pur avendo la maggioranza in aula faceva mancare sistematicamente il numero legale non consentendo così, all’opposizione, di svolgere il proprio ruolo attraverso un democratico confronto. E’ solo qui la differenza, osiamo sottolineare che questa differenza fa la differenza. O no?

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