(Red) – La Sanità non è più un diritto da queste parti. Infatti, grazie ai tetti di spesa istituiti dalla Regione Campania, si è passati dai primi dieci giorni al mese, di inizio anno, ad appena due giorni nel mese di luglio 2022. Una Sanità a tempo, o a singhiozzo come sarebbe meglio definirla, è quella istituita in Campania dal governatore De Luca, peccato che nessuno si accorga, opposizioni comprese, di questo grave e disonesto “buco assistenziale” che costringe gli ammalati campani a dover pagare con la propria tasca le carenze programmatiche, ed amministrative, di una classe politica vergognosa che amministra la nostra regione da circa 7 anni. Per non parlare poi dei disservizi del presidio ospedaliero San Leonardo.

Per fortuna che, su questo delicato tema, ha iniziato ad alzare la voce la Fials che, approfittando del cambio di guardia alla Direzione della Asl na3sud, ha diramato il seguente comunicato:

“Con apposito decreto regionale, la Regione Campania nell’indicare i vari nominativi quali Direttori Generali, ha assegnato all’ASLNapoli3sud il Dott. Giuseppe Russo proveniente dall’ORN Cardarelli affidandogli la responsabilità di dirigere l’intera Azienda dell’ASL Napoli3Sud.
Da parte della FIALS ASL Napoli 3 Sud, corre l’obbligo in primis ringraziare il Direttore Generale uscente l’Ing. Gennaro Sosto, il quale attraverso gli indirizzi strategici ha costruito alcune eccellenze che vanno gelosamente trattenute, ringraziandolo di cuore per l’opera sin qui svolta, che certamente darà lustro al futuro di questa azienda con la professionalità acquisita nella persona del nuovo Direttore Generale Dott. Giuseppe Russo.

Caro Direttore Generale, come FIALS da sempre ci siamo contraddistinti da tutto e da tutti cercando di collaborare, dove la nostra collaborazione continuerà ad esserlo senza sé e senza ma, ma è giusto che con questa canicola rovente che sta dirompendo sulle nostre zone non sta facendo altro che aumentare le positività da Covid-19.

A tutto questo lei deve sapere che: Lei è a conoscenza che nel Pronto Soccorso P.O. S. Leonardo non vi è presente la figura del Chirurgo, dove inizialmente si è deliberato, che i turni a tre dei medici passassero a due dal Lunedì al Giovedì, poi invece follemente si è stabilito che vi fosse bisogno solamente della presenza di due medici, senza tener conto che il pronto Soccorso di C/mare di Stabia è l’unico Pronto Soccorso attivo su un territorio che abbraccia circa 600.000 utenti, e che l’assenza del terzo medico vale a dire la copertura della sala Chirurgica mette a serio repentaglio l’incolumità fisica dei pazienti e degli operatori che non possono garantire una adeguata assistenza, per non parlare dei gravi disagi che si creano nelle altre UU.OO.CC. con ordini di servizio tipo “Otorino-Cardiologia-Medicina-Chirurgia-Oculistica etc.”, che creano caos e disordine all’interno dello stesso presidio. Siamo arrivati all’estremità di un punto di non ritorno, c’è bisogno da parte della S.V. di un intervento deciso e radicale per la soluzione di questo gravissimo problema assistenziale venutasi a creare, quindi nelle more di una vostra risposta adeguata, precisa, costruttiva e funzionale attendiamo risposte urgenti. Inoltre si vocifera un’altra tegola rovente, vale a dire la chiusura del reparto di Ortopedia in tutti i presidi Ospedalieri per dirottare tutto verso Boscotrecase, inaudito che professionalità come quella del Dott. Cirillo Roberto del P.O. di C/mare, che con pochi posti disponibili e poche sedute in sala operatoria con il contagocce sia arrivato a questi numeri: dal 16 Settembre 2021 momento in cui si è insediato il nuovo Primario di ortopedia Dott. R. Cirillo 140 ricoveri, dal 2022 ad oggi 260 ricoveri, 78 Lea (Media 70%), 50 PACC e 200 operazioni di femore, con questi numeri è mai possibile che si voglia prevedere solo l’ambulatorio Ortopedico una vera e propria FOLLIA!!!!!!!!!
Arrivati questo punto corre l’obbligo da parte nostra informare i Sindaci dell’intero comprensorio, le Forze Politiche e i Mass-media, si resta in attesa di un riscontro urgente”.

Nell’attesa di poter raccontare l’esito di questa istanza, sarebbe il caso che la politica del territorio si assumesse l’onere di far sentire la propria voce a tutela di un bacino di circa 600mila cittadini.

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